Scampia, crollo Vela Celeste: Chiesto il processo per 6 dirigenti del comune di Napoli
Chiesto il processo per sei dirigenti comunali per il tragico crollo della Vela Celeste di Scampia (ci furono tre morti), omessa manutenzione.
NAPOLI – La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per sei dirigenti del Comune di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul tragico crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia, avvenuto la sera del 22 luglio 2024. Quella notte, il cedimento strutturale causò la morte di tre persone e il ferimento di altre undici, tra cui sette bambini. Il cedimento del ballatoio provocò la caduta rovinosa di persone presenti non solo al ballatoio interessato, ma anche a quelli sottostanti. Il crollo coinvolse il primo e al secondo piano della struttura. Le vittime furono il 29enne Roberto Abbruzzo, deceduto sul colpo, Margherita Della Ragione, 35 anni. Pochi giorni dopo in ospedale morì anche la zia Patrizia Della Ragione, 53 anni.
Gli inquirenti, basandosi su consulenze tecniche e testimonianze, hanno concentrato le loro indagini su due aspetti cruciali che avrebbero determinato la tragedia: la cattiva o mancata manutenzione del complesso abitativo e la mancata esecuzione dello sgombero dell’area. È emerso infatti che un’ordinanza di sgombero, risalente all’ottobre 2015 e firmata dall’allora sindaco Luigi De Magistris, metteva già in guardia dal pericolo di crolli insito nella Vela Celeste, ma l’atto era rimasto in gran parte inadempiuto per anni.
CROLLO VELA CELESTE DI SCAMPIA: LE IPOTESI D’ACCUSA E IL PROCESSO
I reati ipotizzati a carico dei sei dirigenti, chiamati a rispondere a vario titolo delle loro condotte omissive, sono: crollo colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose e mancata manutenzione. Ora la parola passa al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP), che dovrà valutare le richieste della Procura e decidere se disporre il rinvio a giudizio per i sei imputati.
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