Sarrazin cade in prova a Bormio: è in terapia intensiva con un ematoma cranico. Polemica sulla pista
Cipryen Sarrazin è ricoverato in terapia intensiva neurologica all’ospedale di Sondalo dopo essere caduto nel corso della seconda prova in vista della discesa libera di coppa del mondo sulla pista Stelvio di Bormio. Il 30enne francese, che ieri era stato il più veloce nella prima prova, è letteralmente volato in aria su un salto a tre quarti dei 3.442 metri della pista, in fondo al muro di San Pietro, nel tratto che immette nei curvoni finali che portano al traguardo, battendo con violenza la testa e la schiena e scivolando poi nelle reti: Sarrazin si è fatto sorprendere da un dosso, che gli ha fatto perdere il controllo degli sci e lo ha catapultato in aria: dopo l’atterraggio, durissimo, sulla schiena, lo sciatore è scivolato per un lungo tratto prima di essere fermato dalla rete di protezione laterale. L’air bag di protezione si è aperto.
Vincitore lo scorso anno proprio sulla Stelvio, la pista che nel 2026 sarà teatro della discesa libera olimpica maschile di Milano Cortina, Sarrazin è stato subito soccorso e trasportato in elicottero in ospedale: la diagnosi è di ematoma cranico subdurale, un’emorragia vicino al cervello. “Rimarrà ricoverato in Italia in terapia intensiva neurologica”, ha dichiarato la federsci francese.
Sarrazin ha vissuto la sua migliore stagione di Coppa del Mondo l’anno scorso, con quattro vittorie, tre in discesa e una in superG. Non ha invece ancora vinto gare nella stagione 2024-25.
Frattura di tibia e perone per l’azzurro Zazzi
Dopo la caduta del francese la prova è stata interrotta per 25 minuti prima di riprendere (il canadese Cameron Alexander è stato il più veloce). Poi ci sono state altre cadute, come quella dell’azzurro Pietro Zazzi, 30 anni, a sua volta portato a valle in elicottero: per lui la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra. L’atleta di Bormio sarà operato domani a Milano per la riduzione delle fratture. Per lui la stagione è finita.
La polemica degli atleti: “Pista troppo pericolosa”
Gli atleti hanno duramente attaccato la preparazione della pista: “Questa pista è mal preparata, non c’è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità, non voglio nemmeno pensare alle Olimpiadi invernali del 2026 che si svolgeranno su questa pista” ha detto il francese Nils Allegre. Duro anche lo svizzero Marco Odermatt, detentore della Coppa del mondo, che parlando ai media del suo Paese ha descritto l’intera discesa della pista di Bormio “come una lotta per la sopravvivenza”.
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