Sarà Edison a gestire l’illuminazione pubblica,

Quello che si prospetta all’orizzonte è un cambiamento non di poco conto, sia per l’assetto gestionale, sia per quello politico. E’ infatti destinato ad interrompersi il rapporto tra il Comune di Modena e il gruppo Hera per quanto riguarda la gestione dell’illuminazione pubblica in città. Il bando di gara europeo è stato vinto da Edison: l’azienda controllata dal gruppo francese EDF avrebbe infatti presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa, aggiudicandosi la gara.
Si tratta di un appalto da ben 52 milioni di euro, per una durata di 9 anni, che comprende sia i lampioni cittadini, che gli impianti semaforici. Alla gara hanno partecipato 8 realtà differenti, oltre ad Edison erano in corsa ovviamente Hera Luce, ma anche Enel, City Green Light, Consorzio Innova, Agsm, Civismart ed Engi Servizi.
Come previsto dal progetto approvato dalla Giunta Mezzetti in primavera dopo un passaggio in Consiglio comunale nell’ottobre precedente, il servizio avrà un costo annuo inferiore rispetto al costo storico sostenuto dall’Amministrazione e dovrà rispettare i Criteri ambientali minimi e garantire il ricorso a fonti rinnovabili per una quantità minima del 50 per cento, elevabile fino al 100 per cento.
Edison avrebbe scalato la graduatoria con uno scarto minimo, puntando tutto sul ribasso economico. Bisognerà però attendere la validazione dei risultati e la stupula del contratto per poter considerare definitivo questo risultato.
Come i più attenti ricorderanno, era stata proprio Edison (insieme a City Green Light) ad innescare il procedimento che ha portato il Comune a dover interrompere l’attuale rapporto con Hera. L’azienda francese aveva infatti ricorso al Tar contro le scelte strategiche delle passate amministrazioni modenesi, vedendo approvate le proprie ragioni poi confermate anche dal Consiglio di Stato.
Con le necessarie semplificazioni, il Comune aveva di fatto considerato Hera come il “naturale successore” dell’azienda municipalizzata che fino al 2005 gestiva il servizio in house (Meta). Ad inizio anni 2000 il passaggio della concessione tra la società controllata e il nuovo soggetto privato è avvenuto in maniera quasi automatica. Se nelle prime fasi questo è risultato scontato e legittimo, le successive norme di legge – il decreto sulle liberalizzazioni del 2012 – avrebbero dovuto portare ad un cambio di visione e far comprendere che l’affidamento sarebbe dovuto passare attraverso una gara ad evidenza pubblica.
Questo invece non è avvenuto e nel 2014 Hera si è vista garantire un nuovo contratto sulla base di accordi del 1997, che però erano stati stipulati con un soggetto completamente diverso. Hera è un’azienda privata quotata in borsa (seppur partecipata anche dal Comune) e come tale, secondo la l’interpretazione di legge, avrebbe dovuto confrontarsi con tutti gli altri soggetti concorrenti sul libero mercato con una gara europea, come appunto avvenuto in questi mesi.
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