Santuario della Spogliazione di Assisi, inaugurato il monumentale presepe di Mario Agrestini
Nel chiostro del Santuario della Spogliazione è stato inaugurato il presepe di Mario Agrestini, benedetto durante l’Angelus delle 12 di mercoledì 11 dicembre dal vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino.
“In questo luogo vediamo oggi un presepe per la prima volta qui a misura d’uomo, anche in termini di statura fisica. Questo – le parole del vescovo – per avere la possibilità di sentire ancora più intensamente il mistero del Natale nei vari contesti francescani della città. Il Vescovado è stato segnato da una grande storia, qui Francesco è venuto a vivere il suo percorso, il suo dramma di conversione quando in famiglia non venne accettato, ma lo fece il vescovo invitandolo a immedesimarsi sempre di più con Gesù. Qui si è spogliato per essere nudo come Gesù, in un’avventura di fede e fraternità che ha portato i suoi figli ad Assisi e nel mondo. Qui ha composto parte del Cantico delle Creature, di cui nel 2025 si festeggerà l’ottocentenario, qui ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita e qui oggi c’è anche un’altra esplosione di grazia per la presenza del Beato e futuro Santo Carlo Acutis”.
Ai presepisti Mario e Marco Agrestini, e a Helia Corazzini, responsabile di Maria Vision, il vescovo ha donato, come ringraziamento, l’icona della spogliazione, simbolo di questi luoghi. La Natività al Vescovado propone alcune statue del presepe monumentale Agrestini nel quale il visitatore si unisce ai personaggi, tra cui il Poverello di Assisi, in cammino verso la Natività. Lo scultore e pittore Mario Agrestini, viterbese di Monterosi, classe 1943, ha realizzato tutto questo a partire dal 1970. La sua è una passione precoce: da bambino costruiva presepi in parrocchia, e anche in casa, la capanna con la sacra famiglia, era una tradizione. Un giorno però, nella chiesa della Madonna della Quercia a Viterbo, il piccolo Mario vide un vecchio presepe rinascimentale a grandezza naturale. Fu allora che nacque in lui il desiderio di seguire quella intensa fascinazione.
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