Marche

«Santini vuole fare chiarezza. Ma nessuna accusa gratuita a Ricci»


PESARO Ha mosso con un avviso di burrasca le acque dell’inchiesta sul caso affidi nell’interesse processuale del suo assistito, Massimiliano Santini, braccio destro per gli eventi di Matteo Ricci nel secondo mandato di sindaco di Pesaro. Ma Gioacchino Genchi – avvocato, ex poliziotto ed esperto informatico – tiene a precisare che la sua non è una battaglia contro l’europarlamentare del Pd, attuale candidato governatore delle Marche per il campo largo del centrosinistra, bensì un lavoro per la verità «che tornerà a vantaggio di tutti gli indagati che sono in buona fede».

Altri fatti da raccontare

L’avvocato, che nei decenni scorsi si è occupato di stragi di mafia e del rapporto tra Stato e Cosa nostra nelle diverse vesti di investigatore e di consulente dei giudici, ha scritto nella memoria inviata ai magistrati della procura della Repubblica di Pesaro che Massimiliano Santini ha intenzione di collaborare alle indagini sottoponendosi a un interrogatorio in cui possa riferire tutto ciò che sa sui fatti contestati nell’avviso di garanzia ricevuto il 22 luglio scorso e anche su altre circostanze «di cui è a conoscenza e che ritiene utili all’accertamento della verità, anche in relazione a possibili condotte di reato commesse da terzi soggetti (pubblici ufficiali e privati) in concorso con lui». Per trovare riscontri alle sue dichiarazioni metterà a disposizione degli inquirenti anche le chat cancellate del suo numero telefonico dismesso recuperabili attraverso i backup del cloud, fornendo le credenziali di accesso.

Il carosello degli incarichi

Chi ha partecipato al carosello degli affidamenti del Comune a Opera Maestra e Stella Polare, anche con triangolazioni di pagamenti attraverso soggetti economici estranei alle opere e agli eventi finanziati, avrà di che preoccuparsi ma Genchi assicura che la sua iniziativa non ha «alcuna finalità politica». «Il contributo di chiarezza che Santini intende dare – dichiara Gioacchino Genchi -, contrariamente a quanto leggo su alcuni giornali, non è una mossa politica».

L’avvocato Genchi è un cultore della verità intesa come levatrice di giustizia. «Io credo che la verità – sottolinea – aiuti sempre le persone che sono in buona fede, questa è una mia regola. Penso che sia utile nella prospettiva di tutti gli indagati ricondurre questa vicenda all’esatta dimensione di quanto è accaduto, perché non è un fenomeno di corruzione come quelli che siamo abituati a vedere, le incidenze patrimoniali sono minime. È una mala gestio amministrativa caratterizzata da molta superficialità, leggerezza e volontà di fare subito le cose e quindi di non farle bene dal punto di vista della regolarità che viene richiesta nei procedimenti amministrativi».

«Santini non ha alcuna intenzione di accusare il sindaco o altri gratuitamente – puntualizza Genchi -. Ma certamente lui non può essere il capro espiatorio di questa vicenda. In presenza di evidenze documentali e amministrative inoppugnabili non si può fare come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia. Sono certo che con il nostro lavoro ci saranno molti spazi per gli avvocati degli altri indagati».




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