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Sanremo 2024, le pagelle della serata delle cover e dei duetti

La quarta serata del Festival di Sanremo 2024, quella delle cover e dei duetti, è iniziata. Ecco le pagelle alle esibizioni e ai protagonisti della quarta serata.

Sangiovanni con Aitana – Medley di Farfalle e Mariposas di Sangiovanni – 5

Sangio canta la sua Farfalle con l’Elodie spagnola. Noi partiamo prevenuti: non ci piacciono i cantanti che alla serata delle cover/duetti di Sanremo portano le proprie canzoni. Il risultato non decolla. Ma Sangio ha già vinto ieri quando in una sala strapiena di giornalisti ha ammesso le proprie fragilità.

Annalisa con La Rappresentante di Lista e il coro Artemia – Sweet Dreams (Are Made of This) degli Eurythmics – 7

Il ritmo c’è, e diciamo che visto la luuunga serata ci serve. L’arrangiamento originale è totalmente stravolto, ma la voce di Annalisa basta e Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina danno al brano quel tocco in più.

Rose Villain con Gianna Nannini – Medley – 7

Mettere insieme Rose e Gianna è un po’ un azzardo. «Voglio uno scandalo», cantano e iniziano col botto, poi si passa a Meravigliosa creatura. Il finale è su Sei nell’anima. Diciamolo subito: come sta Gianna sul palco nessuna, Rose resta un po’ indietro ma sarebbe successo a tutti. Le due voci, però, non si amalgamano bene. Attenzione: le canzoni di Gianna restano patrimonio dell’umanità.

Gazzelle con Fulminacci – Notte prima degli esami di Antonello Venditti – 9

Tuo padre sembra Dante e mio fratello Ariosto versione Roma Nord indie. Ci piace molto. Gazzelle e Fulminacci restano umili, non vogliono strafare, né imitare qualcosa che sarebbe impossibile da imitare. Fanno un omaggio in punta di piedi, ma che funziona. In sala stampa si tirano fuori gli accendini, dentro l’Ariston i cellulari. Missione compiuta.

The Kolors con Umberto Tozzi – Medley dei successi di Umberto Tozzi – 6

I detentori del record dei nuovi tormentoni hanno voluto sul palco l’inventore, il re. Ti amo e Gloria sono impossibili da non cantare, ma questa versione non conquista. Il batterista dei Kolors però picchia duro, e lo stile di Umberto Tozzi non è da mettere in discussione. Basta per la sufficienza.

Alfa con Roberto Vecchioni – Sogna ragazzo sogna di Roberto Vecchioni – 8 e mezzo

Un ragazzo del 2000 incontra uno dei più grandi cantautori italiani, e già il cross over promette bene. Il Professore e l’allievo che, un po’ a sorpresa, tiene il passo. Standing ovation meritatissima per Vecchioni, e noi sogniamo già lo spin off.

Lorella Cuccarini – 8

Con Cuccarini si vola subito. Fa il suo ingresso con un medley in cui balla, canta, volteggia e conferma ancora una volta di essere la più brava di tutte. Ci sarebbe piaciuto vederla un po’ di più nel corso della serata, ma con 127 persone che stasera sono salite sul palco di certo non era cosa facile.

Bnkr44 con Pino D’Angiò – Ma quale idea di Pino D’Angiò – 7

I sei ragazzi toscani non si prendono sul serio e scelgono un brano irriverente e ironico, e soprattutto senza pretese. Gli calza addosso a pennello, ancora di più quando al loro fianco spunta «la leggenda», come lo chiamano loro. Ma quale idea, bell’idea. Nota di colore: Pino D’Angiò balla quasi come Cuccarini.

Irama con Riccardo Cocciante – Quando finisce un amore di Riccardo Cocciante – 6 e mezzo

Cocciante fa Cocciante. E Quando finisce un’amore è intoccabile. Irama fa del suo meglio ma non lascia il segno.

Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani – Che sia benedetta di Fiorella Mannoia e Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani – 7

Niente da dire: Che sia benedetta è una canzone bellissima, ed è bella l’idea della sfida tra primo e secondo posto del Sanremo che fu. La performance va giù liscia, piacevole da guardare. Insieme sono bene assortiti, diversi al punto giusto. Ma, a essere sinceri, ci sarebbe piaciuto che Mannoia osasse un po’ di più.

Santi Francesi con Skin – Hallelujah di Leonard Cohen – 8

Il duo più fighetto di Sanremo 2024 non delude per la serata delle cover, né per la scelta della canzone, né per l’artista che porta sul palco. Nella serata più nazional popolare del Festival, Alessandro De Santis e Mario Francese vogliono volare alto e con quest’esibizione dimostrano di saperlo fare. Skin, non c’è bisogno nemmeno di dirlo, è immensa. Ciliegina sulla torta: Matilda De Angelis, fidanzata di De Santis, anche lei fighissima, seduta in prima fila all’Ariston.

Ricchi e Poveri con Paola & Chiara – Medley di Sarà perché ti amo e Mamma Maria dei Ricchi e Poveri – 7

Precisazione: avevamo detto che non ci piacciono gli artisti che stasera portano le proprie canzoni, ecco i Ricchi e Poveri fanno eccezione. Loro possono portare Sarà perché ti amo e Mamma Maria. La brunetta e il biondino mescolano spagnolo e italiano, come se niente fosse. Sono vestiti coordinati, agitano le braccia, ammiccano a Paola e Chiara, un po’ sottotono. L’Ariston si alza in piedi e ondeggia come nei migliori villaggi vacanze. Ci fanno dimenticare che sono le 22.40 e siamo lontanissimi dalla fine.

Ghali con Ratchopper – Medley intitolato Italiano vero – 9

La musica di Ghali è impegnata anche per la serata delle cover. L’artista più politico di questo Sanremo, in gara con Casa mia, regala anche stasera un bellissimo momento di musica, intenso e importante. Lancia il suo messaggio in una forma inedita, un medley che tiene dentro un pezzo in arabo e L’italiano vero di Cutugno. Origini tunisini, cresciuto alle porte di Milano, Ghali racconta bene la nuova Italia. Tocco finale: la mamma è sempre la mamma, e quando la inquadrano in platea Ghali si scioglie.

Clara con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino – Il cerchio della vita di Ivana Spagna – 6 e mezzo

Belle voci, performance equilibrata. Clara si fonde bene con un’icona come Ivana Spagna. Pagano, però, un po’ l’effetto musical.

Loredana Bertè con Venerus – Ragazzo mio di Luigi Tenco con l’arrangiamento di Ivano Fossati – 8

Loredana Bertè è l’unica che poteva cantare Tenco in versione rock. All’inizio la ferma solo un problema tecnico, che ovviamente affronta senza problemi. Dopo vola accompagnata dalla chitarra di Venerus. Insieme formano una delle coppie più belle di questa serata: sono rock e irregolari, liberi e punk, il nuovo e il certo. Ed è bellissimo notare ancora una volta come, in questo Festival, Loredana sia in stato di grazia. E non abbiamo nemmeno nominato le sue gambe spaziali.

Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio – Medley intitolato Strade – 7 e mezzo

Non si è mai vista così tanta Napoli sul palco di Sanremo. Il favorito del televoto porta Luché, Gue Pequeno e anche Gigi D’Alessio ed è come se fosse un mini concerto di gruppo. E forse è tutto talmente troppo che ci piace. C’è energia e sinergia. Tocco di classe: subito dopo di loro, in pochi secondi, si passa all’ospitata di Margherita Buy e Elena Sofia Ricci, vestite coordinate. Come si fa a non amare Sanremo?

Angelina Mango con il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma – La rondine di Mango – 9 e mezzo

L’aveva anticipato lei stessa in conferenza stampa: Angelina Mango che canta papà Pino Mango è un «tuffo al cuore». La voce, lo sappiamo, Angelina ce l’ha e qui la carica d’emozione e intensità. Quel «dove sei? dove sei?» mette i brividi, ma Angelina sa farlo senza esagerare. L’Ariston si alza in piedi, lei non trattiene più l’emozione. Ed è giusto così.

Alessandra Amoroso con i Boomdabash – Medley – 5 e mezzo

Le radici sono importanti, ed è bello che Amoroso non perda occasione per ribadirlo. Da questa serata e da questo palco, però, ci aspettavamo qualcosa di più, qualcosa di nuovo, qualcosa di inedito.

Dargen D’Amico con BabelNova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone: Modigliani sulle note di The Crisis – 6

In questa performance Dargen mescola un po’ troppo, osa ma non sembra arrivare. Confonde. Peccato.

Mahmood con i Tenores di Bitti – Come è profondo il mare di Lucio Dalla – 9 e mezzo

Mahmood stasera è perfetto. Omaggia la madre, sarda, con i tenores di Bitti, e poi interpreta meravigliosamente uno dei capolavori più belli di di Lucio Dalla, Com’è profondo il mare. Emoziona, tanto, e appassiona. È una di quelle cover che vorremmo sentire e risentire, rigorosamente live. Il livello di quest’esibizione è altissimo. Sarebbe stato 10 se non avesse aggiunto sul finale la vera voce di Lucio Dalla. Non ne aveva bisogno, era già immenso.

Mr. Rain con i Gemelli Diversi – Mary dei Gemelli Diversi – 6

Avevamo grandi aspettative per questo ritorno revival di inizio 2000. Siamo rimasti un (bel) po’ delusi.

Negramaro con Malika Ayane – La canzone del sole di Lucio Battisti – 7 e mezzo

Malika e Giuliano stanno bene insieme. Ci mettono cuore e testa.

Emma con Bresh – Medley di Tiziano Ferro – 6 e mezzo

Emma sceglie il trapper per cantare Tiziano Ferro. Una scelta per niente scontata, ma che non comprendiamo fino in fondo.

Il Volo con Stef Burns – Who Wants to Live Forever dei Queen – 6

Su come cantano i tre del Volo non abbiamo nulla da dire. E la chitarra di Stef Burns si sente. Qualche dubbio, invece, resta sulla scelta dei Queen.

Diodato con Jack Savoretti – Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André – 8

Per il cantautore pugliese la cover di De André è un grande classico da oltre 10 anni. Questa sera la ripropone in una versione inedita. Ci piace molto. Le due voci sono molto diverse, ma ci mettono entrambi sentimento e passione.

Fiorello – 8 e mezzo

Fiore anzi «Ciuri», come lo chiama il suo amico Amadeus, sembra essersi liberato dalla maledizione del Ballo del Qua Qua. Per colpa della pioggia intensa, lo showman trascorre più tempo del solito dentro l’Ariston lasciando il suo Aristonello in balìa della pioggia. E questo ci permette di fare una verifica: è tornato in grande forma, infila una battuta dopo l’altra, è pronto a prendersi domani il palco dell’ultima serata. Ci aspettiamo grandi cose, potrebbe persino farsi prestare la scarpe da Travolta.

La Sad con Donatella Rettore – Lamette di Donatella Rettore – 6

Punk e lamette. E come se non bastasse i tre si sono auto-incerottati col nastro «fragile». Rettore, però, merita di sicuro la sufficienza, per oggi ma soprattutto per ieri.

Il Tre con Fabrizio Moro – Medley di Fabrizio Moro – 5 e mezzo

Abbiamo una proposta: basta medley dal prossimo anno.

BigMama con Gaia, La Niña e Sissi – Lady Marmalade di Labelle – 7

BigMama ha almeno un merito: ha risvegliato il pubblico e anche noi. Mischia francese e napoletano, balla e anche questa sera lancia un appello contro la violenza sulle donne. Tutto giusto.

Maninni con Ermal Meta – Non mi avete fatto niente di Ermal Meta – 6

La canzone è sempre bella e attualissima, loro la cantano bene. Nessun colpo di scena.

Fred De Palma con gli Eiffel 65 – Medley degli Eiffel 65 – 5

Fred De Palma propone l’ennesimo medley della serata. L’ultima parte, grazie agli Eiffel, prende un po’ di ritmo. Non basta.

Renga Nek – Medley dei loro successi – 5

Simpatici sono simpatici. Scherzano sul pisolino dopo cena, vanno a trovare i parenti in mezzo al pubblico, scherzano con Ama. Ma se il sorriso di Renga piace sempre, il medley dei loro successi ci sembra un po’ troppo scontato. Rimandati a settembre, o al prossimo febbraio.

I Jalisse – 9

Dopo 27 anni d’attesa cantano alle 01:51 e potevano arrabbiarsi solo per questo. Invece i Jalisse stanno al gioco, si vestono eleganti e salgono sul palco per cantare Fiumi di parole. Fanno persino finta di essere in gara, si danno un codice – il 18 – e si fanno dirigere dal maestro Beppe Vessicchio. Applausi. Stonano un po’, ma a chi importa? In un solo momento abbiamo i Jalisse e Vessicchio, ora non resta che aspettare fiumi di meme.


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