Sanità e “buco”, il report più ricercato dell’Umbria
Dov’è? È a Palazzo Donini? È a Palazzo Cesaroni? È al Broletto? Oppure è a Roma? In Umbria tutti cercano il documento in pdf – probabile che sia anche cartaceo – che chi l’ha visto giura intitolarsi “Assessment Economico, Finanziario e Patrimoniale – Prime evidenze” su sfondo blu sfumato fino al viola.
In altre parole: il report che un advisor internazionale ha stilato per la Regione Umbria sulla sanità – anzi, meglio: sullo stato di salute del sistema sanitario regionale – e che è diventato ‘famoso’ per il “buco”. Da questa analisi alla manovra con l’aumento delle tasse regionali “per evitare il certo commissariamento” (parole della giunta) ora alla fase della ‘concertazione’ (e molte polemiche) con i sindacati il passo è stato breve.
Ma cosa c’è in questo documento di 62 pagine totali – contando copertina e contatti finali – che l’opposizione regionale denuncia di non aver ancora visto e per questo ha occupato il consiglio regionale?
Intanto – dicono i ben informati – ci sarebbe un indice con sette capitoli che spaziano dai focus sul conto economico al quarto trimestre del 2024 agli obiettivi dell’assessment. Quel che più conta – e interessa, soprattutto – sono i numeri che il report contiene.
I ben informati di cui sopra dicono che a pagina sei ci sarebbe la tabella diventata amaramente famosa: quella che nel totale del quarto trimestre del 2024 riporta come risultato economico totale meno 243 milioni e 453mila euro.
Una cifra a cui si arriva così: per la Asl Umbria 1 il conto è meno 75 milioni, per la Asl Umbria 2 è meno 108 milioni di euro, per l’azienda ospedaliera di Perugia è meno 47.881 milioni e per l’azienda ospedaliera di Terni è meno 12 milioni e 500mila euro.
Ai meno 243 milioni e 453mila euro, però, vanno sommati i 153 milioni di euro dei risultati in Gsa (la Gestione sanitaria accentrata). E così si arriva al Risultato economico consolidato di meno 90 milioni e 312mila euro.
Nella stessa pagina, giura chi dice di aver visto il documento, c’è scritto che il risultato economico del conto economico consolidato al quarto trimestre dal 2014 fino al 2019 è sempre stato positivo. Poi la situazione cambia a partire dal 2020: un negativo di poco meno di 75 milioni. Poi – 57 milioni nel 2021, meno 82.866 nel 2022, più un milione nel 2023 e infine i meno 90 del 2024.
Secondo i ben informati la pagina otto del documento spiega che nel 2024 è stato registrato un aumento dei costi maggiore dell’aumento della quota di Fondo Sanitario. Questo significa, spiega chi analizza, che negli anni si è registrato un disavanzo strutturale del sistema sanitario regionale, e ora servono coperture specifiche dal Bilancio regionale. A pagina 21, racconta chi ha messo le mani sull’assessment, verrebbe spiegato che al quarto trimestre 2024 il saldo della mobilità interregionale dei pazienti sarebbe di circa -36 milioni. L’Umbria avrebbe fatto registrare un mobilità attiva (cioè ricavi) per circa 88 milioni e una mobilità passiva (quindi costi) per poco più di 124 milioni di euro.
Ora la giunta Proietti ha aperto un canale di comunicazione con Roma e cerca la mediazione con il ministero per “evitare il commissariamento”.
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