Sangue a Berlino, accoltellato al Memoriale della Shoah. Subito arrestato l’aggressore
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Se si guardano gli ultimi attacchi compiuti in Occidente si scopre che le armi usate con più frequenza ed efficacia dai terroristi sono due: le automobili, usate come arieti, e i coltelli. E il motivo è semplice: la prima non dà nell’occhio e permette di falciare molte persone. Il secondo, invece, è facilmente occultabile e letale. Non si sa ancora se l’assalitore che ieri ha colpito a Berlino appartenga a qualche gruppo terroristico, se abbia agito come lupo solitario o se sia semplicemente un pazzo. La dinamica è però chiara. Attorno alle 18, nel quartiere Mitte di Berlino, un uomo ha estratto un coltello scagliandosi contro un turista spagnolo, ferendolo gravemente (ma non sarebbe in pericolo di vita). L’assalitore si è poi dato alla fuga ma, nel giro di qualche ora, è stato fermato e identificato dalla polizia, che però non ha voluto rilasciare ulteriori informazioni. Il luogo in cui è stato compiuto l’attacco è racchiuso tra l’ambasciata degli Stati Uniti e il Memoriale dell’Olocausto. Un luogo simbolico, quindi.
Non sappiamo ancora se si tratta di terrorismo oppure o no. Ma gli attacchi con il coltello compiuti da estremisti islamici sono sempre più frequenti nel Vecchio Continente, in particolare in Germania e in Austria. È successo a Villach, la scorsa settimana, quando un siriano di 23 anni ha colpito mortalmente un ragazzino e ferendo altre quattro persone. Prima, invece, in Germania era stato il turno dell’attacco di Aschaffenburg, in Baviera, con due vittime (tra cui un bambino). Si moltiplicano le minacce, quindi, spesso legate ai gruppi islamisti, primo tra tutti l’Isis, che non ha più una dimensione territoriale, ma la cui componente ideologica e terroristica è ancora viva. Per chiamare a raccolta i lupi solitari in Europa, infatti, ha lanciato un appello sui social invitando chiunque a colpire. Nei messaggi di propaganda si vede un’immagine, creata con l’intelligenza artificiale, di una macchina che si sta dirigendo sulla folla. Davanti ad essa non sono persone ma obiettivi da uccidere.
«Andiamo a massacrarli. Cosa aspetti? Le strade sono piene di bersagli!
Investiteli!». E poi l’elenco delle città in cui agire: Berlino, Monaco, Francoforte, Vienna, Bruxelles, Anversa e Salisburgo.
Proprio nei giorni scorsi, il candidato cancelliere della Cdu-Csu, Friedrich Merz, ha detto: «In Germania abbiamo 500 minacce ufficialmente note. Non abbiamo alcun mezzo per deportare queste persone. Sono bombe a orologeria che stanno circolando nel Paese».
E che ora stanno colpendo con sempre maggior forza, spargendo la paura per le strade della Germania, come dimostra lo sventato attentato di ieri all’ambasciata israeliana ad opera di un giovane ceceno di 18 anni che è stato poi arrestato all’aeroporto di Berlino mentre cercava di raggiungere lo Stato islamico.
È la forza del terrore. In un Paese sempre più polarizzato in vista delle elezioni. «Solo Afd salverà la Germania», ha scritto X Elon Musk.
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