Sandra Rogialli il garante comunale dei diritti degli operatori del sistema penitenziario e delle persone private della libertà personale
Il consiglio comunale ha deliberato e nonostante le polemiche sorte a livello nazionale, la giunta Ghinelli va avanti con la sua scelta. È stata così presentata questa mattina la garante comunale dei diritti degli operatori del sistema penitenziario e delle persone private della libertà personale. La scelta è ricaduta su Sandra Rogialli psicologa con esperienza all’interno delle carceri fiorentine.
La figura è stata istituita con l’approvazione della proposta di delibera che era stata portata in aula a giugno scorso da tutto il centro destra attraverso i capigruppo di OraGhinelli, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Quali compiti per Sandra Rogialli?
Come stabilito dal regolamento, tra i vari compiti, il garante opererà a titolo gratuito per migliorare le condizioni di vita degli agenti di Polizia penitenziaria e di tutto il personale che a vario titolo presta la propria attività all’interno delle carceri, e per l’inserimento sociale delle persone private della libertà personale al fine di promuovere il benessere degli operatori del sistema penitenziario e prevenire il fenomeno del burnout. Tra le sue funzioni anche quella di promuovere con le amministrazioni e gli organismi interessati protocolli di intesa utili a poter espletare le sue funzioni anche attraverso visite ai luoghi di detenzione, di favorire l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali dei detenuti con particolare riferimento ai diritti fondamentali, alla casa, al lavoro, alla formazione, alla cultura, all’assistenza, alla tutela della salute, allo sport, di stimolare il confronto con le autorità competenti riguardo alle condizioni dei luoghi di reclusione, con particolare attenzione all’esercizio dei diritti riconosciuti ma non adeguatamente tutelati.
Le polemiche
L’associazione Antigone e anche il parlamentare Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra nei giorni scorsi hanno giudicato in maniera negativa questa nuova figura visto che esiste già il garante nazionale adesso ricoperto da Irma Conti dopo la prematura scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore e anche quello del consiglio regionale della Toscana guidato dall’aretino Giuseppe Fanfani.
Patrizio Gonnella, presidente di Antigone aveva dichiarato: “Il sindaco di Arezzo ci offre una novità e nomina il Garante dei diritti del personale penitenziario e anche dei diritti dei detenuti. Non c’era traccia nelle indicazioni delle Nazioni Unite di una tale equiparazione, del tutto senza senso. Che c’entra lo staff? Perché trattarlo come se fosse composto da soggetti vulnerabili da difendere? Il tutto mentre il calendario della polizia penitenziaria ci rimanda immagini di una polizia in guerra. Siamo alla irrazionalità che squalifica una funzione che si dovrebbe muovere nel campo dei diritti umani. E come se al Garante dell’infanzia dessimo il compito di occuparsi anche dei diritti dei genitori o degli adulti. Siamo esterrefatti e dovrebbero esserlo anche i sindacati di Polizia e del personale a cui è sottratto il loro compito tradizionale. Ci vorrebbe una presa di posizione del Garante nazionale e di tutte le figure di garanzia per spiegare l’assurdità di una simile nomina”.
Grimaldi ha invece depositato un’interrogazione parlamentare rivola a ministri Nordio e Piantedosi. Irma conti invece non ha ravveduto problematiche e si è detta disponibile a collaborare con Rogialli.
Le dichiarazioni
“Il problema della vivibilità all’interno delle carceri italiane riguarda sia i diritti delle persone private della libertà, ma coinvolge anche la vita quotidiana di tutti quelli che operano all’interno dei penitenziari, questo è il motivo per il quale abbiamo pensato di istituire, primi in Italia, una figura garante dell’intero sistema, una scelta che lo stesso garante nazionale ha ritenuto appropriata”, ha dichiarato il sindaco Alessandro Ghinelli.
“Abbiamo creato un buon precedente, riteniamo che il concetto di convivenza e di comunità all’interno delle carceri sia importante e sia altrettanto importante ripensare ad un rapporto tra il dentro e il fuori a partire per esempio da percorsi di reinserimento lavorativo. Con questa figura Arezzo si pone come tra le più abitate da garanti e questo la identifica sempre di più come città dei diritti”, sottolinea il vice sindaco Lucia Tanti.
“Questa è una sfida che accetto volentieri con la voglia di confrontarmi e di capire come possiamo affrontare insieme le tante tematiche che la realtà del carcere comprende. Sono convinta che la scelta di cercare di armonizzare i bisogni di chi è privato della libertà personale e di chi opera all’interno degli istituti penitenziari sia positivo come lo è interpretare il carcere come una realtà inclusiva”, commenta il garante Sandra Rogialli.
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