San Francesco patrono d’Italia: il 4 ottobre verso il riconoscimento come festa nazionale. Due proposte di legge per giornata festiva a tutti gli effetti
Come segnala il Corriere dell’Umbria, la tempistica dell’iniziativa non è casuale: nel 2026 ricorrerà l’ottavo centenario della morte del santo di Assisi, figura che trascende i confini religiosi per incarnare valori universali di pace, ecologia e fratellanza.
L’attuale configurazione giuridica del 4 ottobre prevede il riconoscimento come solennità civile condivisa con Santa Caterina da Siena, limitandosi all’esposizione delle bandiere sui pubblici edifici senza comportare interruzioni dell’attività ordinaria. Le nuove proposte legislative mirano invece a equiparare questa data alle principali festività nazionali come il 25 aprile o il 2 giugno, conferendole piena dignità di festa civile con tutti gli effetti giuridici conseguenti.
Visioni complementari: dalla tutela del creato al dialogo interreligioso
La proposta A.C. 2097 presentata da Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, sottolinea la dimensione ecologica e sociale del messaggio francescano, individuando nel 4 ottobre un’occasione per promuovere i valori della pace, della fraternità e della tutela del creato. Il testo legislativo prevede il coinvolgimento attivo di scuole, enti pubblici e organizzazioni del Terzo settore nell’organizzazione di eventi e attività educative, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione sociale e della sostenibilità ambientale.
La proposta A.C. 2231, presentata da Lorenzo Malagola, deputato di Fratelli d’Italia, presenta un approccio più articolato, introducendo il concetto innovativo di “perdono civile” e ponendo l’accento sulla carità e sul dialogo interreligioso. Il testo interviene chirurgicamente sulla normativa del 1949 che regola le festività civili, operando una distinzione significativa: mentre San Francesco acquisterebbe lo status di festa nazionale, la solennità civile del 4 ottobre rimarrebbe dedicata unicamente a Santa Caterina da Siena, separando così i due riconoscimenti attualmente sovrapposti.
L’eventuale approvazione delle proposte rappresenterebbe un significativo ritorno al passato: fino al 1976, infatti, il 4 ottobre costituiva effettivamente una giornata di vacanza scolastica. La cesura avvenne con la legge 5 marzo 1977, n. 54, che eliminò numerose festività per contenere l’”incidenza negativa sulla produttività”.
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