«San Francesco non era eccentrico»: tanti no ad Assisi per la statua gigante
A Assisi è sorto un dibattito acceso riguardo a un progetto che prevederebbe la realizzazione di una statua monumentale dedicata a San Francesco, da collocare vicino alla Rocca Maggiore. L’idea, lanciata da un gruppo di imprenditori locali capeggiati da Federico Milletti, punta a creare un simbolo di impatto visivo, alto 21 metri, che possa celebrare il santo patrono e attirare visitatori.
In rete non si contano le critiche a una simile idea. A partire da chi sostiene che ad Assisi non mancano certo luoghi da visitare e che non è dalla somma di altre cose che si qualifica il turismo, a chi afferma che la monumentalità di questa realizzazione sarebbe diametralmente opposta allo spirito francescano. C’è anche chi, criticando la leggerezza e la superficialità di una simile visione, ne critica proprio lo spirito di fondo, individuandola come lontana e distande dal profondo profilo culturale, artistico e storico di Assisi, mentre molto vicina a una certa idea della città, tutta vocata al commercio, al turismo, da non disdegnare neppure quello mordi e fuggi che simili spettacolarizzazioni attraggono. Determinando la percezione di un imediato vantaggio nel breve tempo e un colpo letale all’attrattività della città e alla sua qualità nel tempo.
Va detto che di queti momenti Assisi, nel tempo, ne ha vissuti tanti. La stessa cattedrale che custodisce il corpo del Santo fu teatro di simili divisioni tra chi pur di omaggiare uno dei massimi santi della chiesa cattolica, affermava che andava costruita una enorme e bellissima cattedrale e chi invece, immaginando di interpretare lo spirito di Francesco, pretendeva che il suo corpo fosse custodito in povertà magari lì dove morì ovvero alla Porziuncola. Momenti simili hanno caratterizzato l’ordine francescano fin dalla sua fondazione e tutt’oggi creano conflittualità nella comunità larga dei fedeli di San Francesco.
Per la statua c’è preoccupazione circa il possibile impatto paesaggistico su un’area tutelata dall’Unesco, dove l’armonia storica e ambientale viene scrupolosamente preservata, fino al rispetto del colore degli elementi architettonici.
L’Amministrazione comunale di Assisi ha ricordato come le restrizioni sul territorio siano stringenti, rendendo difficile concedere il luogo proposto alla Rocca Maggiore. Si sta quindi prendendo in considerazione la possibilità di spostare l’opera in una zona diversa, come il Monte Subasio, che pur mantenendo un valore simbolico, presenta meno vincoli.
Non è la prima volta che si riflette su un’opera di questo tipo: un progetto simile fu valutato oltre un secolo fa ma suscitò allora un ampio dibattito critico che ne impedì la realizzazione.
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