Umbria

San Francesco, corsa contro il tempo per salvare i fondi dell’ottocentenario


di Daniele Bovi 

Alcuni interventi previsti in Umbria per l’ottavo centenario della morte di San Francesco potrebbero subire ritardi a causa delle tempistiche imposte per l’assegnazione degli appalti. Il quadro è tratteggiato in una delibera della giunta regionale, con la quale si prende atto di alcune difficoltà e si studiano delle contromisure.

Le risorse I fondi destinati ai lavori, pari a 80,51 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027, sono stati assegnati con una delibera del Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) all’inizio del novembre scorso ma la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, dopo tutto l’iter burocratico, è avvenuta solo il 19 febbraio; data dopo la quale l’autorizzazione diventa effettiva. Le trattative erano state avviate dalla precedente giunta a settembre e, nelle settimane fino a ottobre, sono state costruite le schede progetto con le tempistiche di massima. 

I ritardi In mezzo però ci sono state non solo le elezioni ma anche i tempi tecnici per la registrazione della delibera, arrivata quasi a fine febbraio. Questo ritardo – ricostruisce Palazzo Donini – ha causato problemi nella programmazione dei cantieri, dal momento che il termine per l’aggiudicazione definitiva degli appalti è vincolato alla tempistica indicata dal Comitato. Alcune scadenze per l’aggiudicazione definitiva originariamente erano state fissate al 31 marzo, data evidentemente impossibile da rispettare.

Le opere Gli interventi finanziati comprendono il potenziamento della tratta ex Fcu Città di Castello-Sansepolcro, la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale lungo la Via di Francesco nel tratto umbro, la riqualificazione del Santuario di Santa Maria degli Angeli con il progetto «L’orto di San Francesco», la rifunzionalizzazione delle scale mobili di Porta Nuova ad Assisi, la valorizzazione del Sacro Convento di Assisi e il potenziamento dell’Aeroporto internazionale dell’Umbria. Inoltre, fondi ci sono anche per la progettazione della nuova stazione dell’Alta velocità MedioEtruria, che non convince però né Umbria né soprattutto la Toscana. Il problema è che molti dei cronoprogrammi erano stati immaginati in autunno, in previsione di un’immediata autorizzazione all’avvio delle procedure, inclusa la fase di gara.

Contromisure Lo slittamento dell’autorizzazione a febbraio rende però difficile il rispetto delle scadenze imposte per l’aggiudicazione degli appalti e potrebbe mettere a rischio i finanziamenti. Ecco perché Palazzo Donini ha deciso di attivare verifiche con i soggetti attuatori per valutare la possibilità di rispettare i termini. Inoltre, verranno ridefiniti i cronoprogrammi e avviata un’interlocuzione con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud per ottenere eventuali margini di flessibilità sulle tempistiche. Anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarà coinvolto per monitorare l’avanzamento degli interventi di sua competenza. Da qui a qualche settimana dunque andrà trovata una soluzione.

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