Toscana

Samuele Landi è morto: la conferma dalle analisi


L’esame del Dna ha identificato definitivamente che quella salma è di Samuele Landi. Cala il sipario sulla vita dell’ex imprenditore delle telecomunicazioni che era stato il fondatore di Eutelia e che poi era finito al centro del crack, tanto che aveva scelto la via della latitanza dorata a Dubai e della successiva piattaforma galleggiante come fosse una nuova “Isola delle rose” al largo del Golfo Persico. Proprio il naufragio, avvenuto il 2 febbraio di un anno fa, aveva provocato la rottura del natante, una persona è rimasta dispersa, due erano state ritrovate in vita, poi erano emerse due salme. Su una di queste fin dall’inizio il timore, con qualche dubbio, che potesse essere di Samuele Landi. Così si sono rese necessarie le indagini genetiche e del dna. Le aveva richieste la procura generale di Firenze visto che c’erano ancora pendenze giudiziarie nei confronti di Landi, storicamente assistito dall’avvocato di Roma Amedeo Di Segni. 

Proprio al legale la Procura ha scritto per avvisarlo che i reati pendenti erano di fatto estinti per la morte del reo in conseguenza del risultato del dna ormai acquisito e che chiude il capitolo Landi. Questo in particolare vale per la bancarotta fraudolenta di Agile, una condanna arrivata dal tribunale di Roma ma sulla quale pendeva ancora il ricorso in cassazione. A questo punto non ci sarà una sentenza definitiva. Mancano invece le cause della morte, se da addebitare a un annegamento, oppure a conseguenze di altro tipo. Tra le pendenze giudiziarie restano le cause in corso nelle quali Samuele Landi aveva proceduto a denunciare alcune persone, queste non decadono perché i reati sono perseguibili d’ufficio. Resterà solo da capire se i giudici decideranno per l’archiviazione.

La storia imprenditoriale, ma anche quella dell’esilio, scelto nelle acque di Dubai dove aveva iniziato a fondare la sua piattaforma galleggiante alla quale aveva dato il nome di Aisland, aveva recentemente attirato la stampa internazionale. Un articolo gli è stato dedicato dal New York Times che ha ripercorso tutta la sua vita dalla fondazione di Plug.it fino al paracadutismo e alla costruzione della città galleggiante dove poter evitare gli obblighi fiscali.

In precedenza un regista inglese era stato sia ad Arezzo che in altri luoghi per ricostruire la vita di Samuele Landi, con lui aveva vissuto a bordo di Aisland e attendeva le ultime notizie ufficiali per poter chiudere la storia. Adesso l’epilogo è scritto.


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