Scienza e tecnologia

Samsung S90D recensione: i vantaggi (e gli svantaggi) di un bellissimo OLED



Nella line-up di TV OLED Samsung, S90D è quell’ideale punto di mezzo che potrebbe accontentare tutti, e pertanto è probabilmente il modello più interessante da analizzare.

Vedremo se riuscirà a entrare nella nostra pagina dei migliori TV OLED, nel frattempo mettetevi comodi, magari sul divano, e godetevi la recensione di Samsung S90D.

Design e Costruzione

La smart TV Samsung S90D è caratterizzata da un design “LaserSlim” estremamente sottile e quasi privo di cornici.

Guardando dei contenuti scuri ai bordi, queste ultime diventano quasi invisibili, ma anche in caso contrario, basta trovarsi a un paio di metri di distanza dal televisore per non avere quasi la percezione di dove finisce l’immagine e dove finisce invece la TV stessa.

Ma la cosa che colpisce di più è senz’altro lo spessore del pannello, paragonabile a quello di una moneta da un euro. Anzi, anche inferiore.

Al netto della parte che include tutta la componentistica, il processore, le porte e altro, lo schermo in sé per sé è davvero ridotto ai minimi termini, e il profilo in metallo satinato lo completa perfettamente.

Samsung S90D profilo

Se si può parlare di “eleganza” per un televisore, questo S90D è senz’altro un ottimo esempio.

È chiaro che comunque parliamo di un “blocco nero” tanto più largo quanto più ampia è la sua diagonale, particolarmente adatto all’installazione a parete, o comunque in interni moderni.

Chi non voglia “rovinare” una parete a questo modo dovrà per forza andare su soluzioni di proiezione, ma questo è un altro discorso.

L’unica perplessità in tutto ciò è relativa all’installazione. Con un pannello tanto sottile bisogna stare attenti, e se un 55 pollici è ancora gestibile in solitaria, dal 65 pollici in poi è bene essere in due.

La cosa buona è che le due staffe che sostengono la TV sono a incastro: non c’è nulla da avvitare, quindi il loro montaggio è quantomai rapido. Una volta appoggiato il televisore sul suo mobile basta far scorrere la base su di loro e il gioco è fatto. Diverso il discorso per l’installazione a parete, nel qual caso è necessario prima predisporre il supporto adatto e poi, sempre almeno in due, procedere ad agganciarvi il televisore.

L’installazione tramite tecnici appositi potrebbe togliervi l’ansia di rovinare subito il vostro nuovo televisore, pagato fior di quattrini, e non saremo certo noi a biasimare chi dovesse sceglierla.

Qualità dell’immagine

La serie S90D utilizza un pannello QD-OLED (Quantum Dot OLED) con tecnologia HDR+, che garantisce un elevato livello di contrasto e una grande precisione cromatica avanzata, grazie alla sua capacità di regolare la luminosità di ogni singolo pixel.

Non solo, ma questo modello è anche stato certificato da Pantone, per ribadire la sua bontà nella riproduzione delle tonalità della pelle e dei colori reali. Inoltre il rivestimento antiriflesso aiuta, ma non elimina, i problemi dei possibili aloni luminosi.

La visione in un ambiente privo di luci, soprattutto volendo riprodurre contenuti scuri, rimane comunque consigliata, perché se c’è una cosa che il nero autentico degli OLED fa bene è anche riflettere qualsiasi fonte di luce ci sia nella stanza, come evidenziano alcune immagini a seguire.

Film in 4K (HDR)

Samsung S90D Sol Levante

Chi non sia abituato ai neri assoluti della tecnologia QD-OLED rimarrà senz’altro a bocca aperta vedendo un film in alta risoluzione.  La resa cromatica e il contrasto superiore rendono ogni scena una gioia per gli occhi, soprattutto in presenza di forte predominanza dei toni scuri, riprodotti senza alcun effetto “grigio scuro”, tipico delle TV LED tradizionali.

Sono senz’altro questi i contenuti per cui vale la pena passare a un televisore di questo tipo, e pertanto dovrebbero rappresentare la maggior parte del tempo speso con una TV del genere.

A monto di questo però bisogna considerare una inevitabile componente di gusto personale. Per quanto particolare, non a tutti può piacere la resa di un OLED. Finché si tratta dell’interfaccia di uno smartphone o di un PC è un conto, ma quando abbiamo davanti un film, ovvero una scena che vuole essere realistica, un’immagine di questo tipo può apparire un po’ artefatta.

C’è poi il nodo dell’assenza di supporto al Dolby Vision, che è ormai la critica più ripetitiva che viene mossa ai TV Samsung. Una critica, a mio modo di vedere, abbastanza sterile ormai. Samsung ha deciso di non pagare, e “si accontenta” del suo HDR10+ Adaptive, che sfrutta comunque i metadati dinamici e garantisce una resa che su un televisore di questo tipo è paragonabile a quella del Dolby Vision.

Solo gli occhi davvero più allenati potrebbero notare delle eventuali differenze, ma per il grande pubblico rischia di essere una polemica sterlie.

Per quanto riguarda il nemico giurato degli OLED, i riflessi, soprattutto durante la visione diurna c’è un buon miglioramento rispetto alla generazione precedente, complice sia la finitura antiriflesso che una luminosità massima superiore alla media degli OLED (ma non al pari con i mini LED). Ciò non vuol dire che i riflessi siano del tutto assenti. Del resto i neri perfetti sono appunto l’ideale specchiare anche la più piccola fonte di luce, come potete apprezzare dalla video recensione e dalle immagini in questo contenuto.

2. Serie TV (HD e UHD)

Samsung S90D Fallout

In una serie TV, dove il focus è spesso sulla naturalezza dei toni della pelle e su un buon bilanciamento cromatico, la QE65S90DATXZT non lascia certo a piedi. E nel caso i contenuti fossero in risoluzione HD, l’upscaling AI li rende più definiti e adatti al grande schermo.

Un altro elemento su cui non abbiamo insistito finora è l’ampio angolo di visione, che consente di avere una buona resa anche se non si è seduti esattamente di fronte allo schermo, cosa che magari torna comodo quando il salotto è affollato di spettatori.

Sul rischio burn-in, altro elemento ricorrente quando si parla di OLED, non ci possiamo esprimere più di tanto, nel senso che non abbiamo provato il televisore abbastanza a lungo da farcene un’idea. Certo, Samsung adotta le sue accortezze, ma una volta di più non è questo il TV da tenere tutto il giorno accesso su uomini e donne (tramissione scelta in modo del tutto casuale – NdR).

Digitale terrestre

La visione di contenuti a bassa risoluzione, come quelli trasmessi via digitale terrestre in SD o HD, è generalmente accettabile, ma non eccezionale. Il processore AI effettua un buon lavoro di upscaling, ma non può eliminare del tutto le limitazioni legate alla bassa qualità del segnale.

La compressione del segnale provoca a volte artefatti o perdita di dettaglio che non sono evitabili, e in un certo senso è la qualità stessa del pannello a evidenziare certi difetti

Chi acquisti un televisore di questo tipo pensando di guardare per la maggior parte del tempo il digitale terrestre e qualche serie TV ha probabilmente sbagliato target; oppure non si fa problemi a spendere di più.

Sport

Gli eventi sportivi, caratterizzati da movimenti rapidi e dettagli che devono essere sempre chiari e ben visibili, hanno qui di che mostrarsi in tutto il loro splendore.

I rapidi tempi di risposta dei pixel OLED assicurano che anche i dettagli in rapido movimento, come il pallone o i giocatori, rimangano nitidi. E di nuovo l’angolo di visione ampio torna comodo durante una serata con gli amici per tifare tutti assieme per la propria squadra del cuore.

Videogiochi

Samsung S90D Spider-Man 2

Dopo i contenuti in UHD, i videogiochi sono probabilmente il secondo (o primo) miglior motivo per acquistare una televisione del genere.

Tutto ciò che abbiamo detto sulla qualità visiva in precedenza ben si sposa con il gaming infatti, che dei contrasti forti fa spesso la sua ragion d’essere. Ma non è questo l’unico motivo per cui S90D è perfetto per giocare.

La barra di gioco, richiamabile in qualsiasi momento, permette di gestire e visualizzare al volo diverse impostazioni, tra cui input lag (circa 5ms in 4K@120fps), fps e VRR. Sono infatti supportati FreeSync Premium Pro e Variable Refresh Rate, per una sincronizzazione ottimale tra la frequenza di aggiornamento del display e il frame rate del gioco, riducendo fenomeni come tearing e stuttering. 

Il refresh rate è di 120 Hz ma può spingersi fino a 144 Hz con un PC compatibile. In generale non c’è bisogno di una console per giocare, perché sono supportati tutti i principali servizi di giochi in streaming, da GeForce Now ad Amazon Luna.

Se siete abbonati, le app native sono già presenti e pronte a farvi giocare.

Collegare qualsiasi tipo di controller, da quelli Xbox a quelli PlayStation, è questione di un attimo, grazie alla procedura guidata in italiano. Rete permettendo, ci vogliono pochi secondi per essere online e giocare.

Interfaccia e Prestazioni

Equipaggiata con il processore NQ4 AI Gen2, lo stesso che troviamo nella collaudata serie Neo QLED, la S90D ha sia la potenza di calcolo necessaria a garantire un’interfaccia fluida che gli strumenti IA giusti per ottimizzare la qualità dell’immagine e del suono.

Ad esempio, il Real Depth Enhancer si propone l’obiettivo di ricreare lo stesso senso di profondità che percepisce l’occhio umano, regolando il contrasto dei soggetti in primo piano e il loro livello di dettaglio, un po’ come fanno istintivamente i nostri occhi, che si concentrano di più su ciò che è di fronte a loro.

Il Motion Xcelerator (supporto fino a 4K a 144Hz) vuole invece migliorare la nitidezza e la fluidità delle scene in movimento.

E poi non finisce certo qui, ci sono tante funzioni di “ottimizzazione intelligente” delle scene e della luminosità del televisore, che però ritrovate pari pari anche sul sito Samsung e sui manuali della TV.

Samsung S90D home

Nella pratica – sarò forse io all’antica – ma tutta questa “tecnologia” non è sempre un bene. O meglio, non sempre riproduce per forza l’immagine più gradevole per tutti; perché poi alla fine lo scopo è quello.

Si tratta di giocare un po’ con i vari automatismi, provarli con vari tipi di contenuto, e trovate quelli più soddisfacenti per ciascuno di noi. Io, ad esempio, ho disattivato abbastanza velocemente la modalità intelligente, non perché non facesse ciò che doveva, ma perché non sempre mi piaceva come lo faceva, e lo stesso vale per l’EyeComfort Mode, che riduce i toni blu la notte. D’altro canto c’è chi potrebbe gradirlo, per quanto alteri un po’ la resa delle immagini, ma non siamo qui per discutere dei gusti personali.

Quel che non manca, su una smart TV Samsung, sono proprio i contenuti. Ci sono app per ogni gusto ed esigenza. Nominate un servizio di streaming e c’è di sicuro la sua app, e questo vale per video, musica e giochi. E non finisce certo qui.

Tizen è un sistema operativo ormai consolidato, il cui unico difetto era forse lo scarso supporto software nel tempo da parte di Samsung, ma l’azienda pare intenzionata a rimediare.

E qualora non ci fosse niente di interessante sul digitale terrestre e voleste provare qualcosa di diverso dai soliti Netflix & Co.,  Samsung TV Plus ha sempre qualcosa da dire (ed è gratuita).

La home di Tizen non è certo priva di suggerimenti, anzi il problema è forse che ce ne sono fin troppi. La prima riga in particolare contiene gli ultimi dispositivi collegati e le trasmissioni in diretta e consigliate per te, che partono anche in riproduzione automatica nel loro piccolo riquadro già pochi secondi dopo che avete spostato il focus su di lui.

La TV stessa sembra non voler stare zitta un secondo e del resto è proprio quello lo scopo.

Audio

Se parliamo di immersione, di farsi coinvolgere da un contenuto, in particolare un film o una serie TV emozionante, l’audio conta anche più del video.

Questa affermazione, che non è una provocazione, è particolarmente vera in TV OLED come questo, dove le immagini sono così straordinarie che da una parte colpiscono per la loro resa, ma dall’altra tolgono un po’ di realismo, proprio perché il nostro occhio non si fa ingannare da tutto quel contrasto.

L’orecchio invece può essere ingannato molto più facilmente, soprattutto se i suoni sono realistici e posizionati correttamente nello spazio. È molto più facile che sia un colpo improvviso che sentirete provenire a fianco a voi a farvi saltare sul divano, che non un’esplosione fine a sé stessa, per quanto bella e spettacolare.

Tutto questo per dire che l’S90D supporta giustamente il Dolby Atmos e utilizza la tecnologia Object Tracking Sound (OTS)+, che segue il movimento degli oggetti sullo schermo per creare un’esperienza sonora immersiva. Ma questo non sempre basta. L’audio integrato, pur essendo di qualità, ha bisogno di una spinta in più per ottenere davvero l’effetto di cui prima, ed è un peccato spendere 1.500-2.000 euro per un televisore e poi ritrovarsi con un’esperienza sonora che non fa del tutto da contraltare alle immagini.

Per questo c’è bisogno di un sistema dedicati, soundbar più eventuali subwoofer e satelliti. Samsung ovviamente gioca in casa funzionalità, e grazie alla funzionalità Q-Symphony l’audio della TV e delle soundbar compatibili si sincronizzano e lavorano assieme, garantendo un bel boost all’effetto surround.

Detto questo, anche un buon sistema di terze parti, come la recente Sonos Arc Ultra che abbiamo recensito saprà assistervi alla grande.

Basta entrare nell’ordine di idee che anche l’orecchio vuole la sua parte (e la sua spesa), ma se gliela darete saprà appunto ripagarvi con ancora più coinvolgimento di prima.

Prezzo

Il prezzo di listino di Samsung S90D è di 1.549€ per il 55 pollici, 2.099€ per il 65 pollici (quello che abbiamo in prova), 2.999€ per il 77 pollici e 4.049€ per l’83 pollici.

Online è già facile trovarli a cifre inferiori, ma attenzione al numero del modello. Il 65 pollici in particolare, venduto da Samsung, ha numero di modello QE65S90DATXZT, che dovrebbe essere quello associato ai pannelli QD-OLED, gli altri dovrebbero invece usare i WOLED (prodotti da LG), che sono qualitativamente un po’ inferiori. Attenzione quindi, prendendolo da rivenditori terzi, a far combaciare questo numero, perché in caso contrario potreste avere il pannello sbagliato.

Emblematico il caso di Amazon: nella ricerca si trova solo il modello QE65S90DAEXZT (in teoria WOLED), ma nella descrizione del prodotto c’è invece il seriale QE65S90DATXZT.

La discriminante dovrebbe essere la presenza, o meno, della E nel codice.

C’è insomma confusione, e questo è un peccato sia per l’utente non informato (che quindi acquisterà “a caso”) che per quello informato, che non ha vita facile nel trovare il modello “giusto”.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Samsung che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Samsung S90D

Con S90D Samsung ha fatto centro sotto molti punti di vista, offrendo un ottimo bilanciamento generale. Da un lato ci sono tutti i benefici degli OLED, dai neri perfetti al contrasto insuperabile, dall’altro c’è una buona luminosità, che può reggere il confronto con i modelli LED di fascia non top. E poi abbiamo una delle interfacce più complete del mercato e un supporto gaming allo stato dell’arte. Certo, devono piacervi i pannelli OLED, dovete guardare tanti contenuti in 4K HDR, e dovete farlo soprattutto la sera, altrimenti non sfrutterete al meglio il vostro investimento. Se però fa al caso vostro, avrete di che vantarvi con amici e parenti.

Pro

  • Sottile quanto una moneta da 2 euro
  • Perfetto per il gaming
  • Alta qualità in HDR
  • Luminosità superiore a tanta concorrenza

Contro

  • I riflessi sono sempre un punto debole
  • Il prezzo non è ancora contenuto
  • Perché non tutti QD-OLED?
  • I Neo QLED restano sensibilmente più luminosi

Nicola Ligas

Nicola Ligas
Laureato in ingegneria informatica, con una specializzazione in sviluppo di applicazioni per il web. Dopo alcuni anni di progettazione e deploy di siti web ed e-commerce per varie PMI, sono entrato in AndroidWorld nel 2010, scrivendo inizialmente solo notizie di tecnologia ed elettronica di consumo. Dal 2011 al 2014 ho collaborato ad Android Magazine, un mensile cartaceo sul mondo Android. In oltre 10 anni di prove in prima persona su centinaia di dispositivi diversi ho sviluppato un forte know-how su notebook, TV e home cinema, action cam, monopattini elettrici, e tanti altri dispositivi sui quali ho scritto recensioni e guide di ogni genere, spiegando ai lettori in modo chiaro come usare la tecnologia odierna, e quale dispositivo comprare in base alle loro esigenze. Attualmente curo tutta la produzione editoriale di SmartWorld.it, e realizzo video recensioni e approfondimenti per YouTube, TikTok, Instagram, e Facebook.


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