Liguria

Sampdoria, tutti in discussione: si chiude un girone d’andata da dimenticare

Genova. Venti punti raccolti sui 57 disponibili. Solo quattro le vittorie su 19 partite, otto i pareggi, ben sette le sconfitte. Un bilancio disastroso per la Sampdoria al termine del girone d’andata.

Non c’è troppo tempo per pensarci, visto che la partita contro il Pisa, secondo in classifica, è dietro l’angolo. Sarà l’ultimo match prima della sosta, benedetta dal nuovo mister Semplici, che ieri in conferenza stampa ha evidenziato come sia complicato infondere nei giocatori i propri dettami giocando tante partite a distanza ravvicinata. Occorre comunque fare un bilancio e guardare in faccia la realtà: la Sampdoria deve pensare a salvarsi.

L’ottavo posto, ultima posizione per entrare nei playoff, è distante ‘solo’ quattro punti, ma sono ben cinque le squadre a 24, per cui è tutto molto complicato (senza contare che chi è terzo potrebbe accedere direttamente alla massima serie se il distacco dalla quarta è superiore ai 14 punti).

Invece sarebbe meglio che la squadra prenda consapevolezza di un fatto: in questo momento la classifica è pericolosa e la Sampdoria deve pensare a tirarsi fuori dalle posizioni a rischio playout: le ultime tre classificate scenderanno direttamente in Serie C e la quarta squadra retrocessa sarà determinata in base al distacco dalla quint’ultima: se questo supera i 4 punti, la quart’ultima retrocederà direttamente. In caso contrario, si disputeranno i playout tra quart’ultima e quint’ultima. Al quart’ultimo posto c’è il Frosinone a 19 punti, che nelle ultime cinque gare ne ha vinte tre e perse due, mentre a 20 ci sono Cittadella e Sampdoria, con il Cittadella in serie positiva da due giornate (sei punti conquistati).

La vittoria, in casa Samp, manca da due mesi: da Sampdoria-Mantova 1-0. Semplici ha sinora raccolto tre pareggi, se si esclude la Coppa Italia, ma è inutile dire che la partita di ieri contro la Carrarese la Sampdoria doveva vincerla anche alla luce di come si erano messe le cose dopo il rosso a Illanes. Invece tra frenesia, egoismi dovuti con tutta probabilità alla voglia di dimostrare qualcosa, ed errori di un’evidenza disarmante, la Sampdoria non è andata oltre il pareggio nonostante i 30 tiri di cui 8 in porta e il 72% di possesso palla.

Gli errori

Via Mancini, dentro Accardi investito del ruolo di responsabile area tecnica e che in sostanza è l’unica figura a gestire la parte sportiva in società. Con il mercato vincolato al rispetto degli equilibri tra acquisti e cessioni, Accardi rivoluziona comunque la squadra, che nel girone di ritorno era stata invece protagonista di una discreta rimonta e che ha sbagliato però in modo clamoroso il primo turno di playoff. Sono in tanti, dai tifosi agli addetti ai lavori, a vedere la Sampdoria candidata alla promozione in Serie A. Ghidotti, Ioannou e Bellemo arrivano dal Como, neopromosso, nell’operazione Audero, Leoni viene venduto al Parma per far cassa e così dare ossigeno alla casse per completare la ‘coppia delle meraviglie’ Coda-Tutino. Torna Bereszynski, non proprio l’ultimo dei difensori. In più vengono rescissi alcuni contratti con giocatori non più parte del progetto e considerati zavorre da tanti tifosi.

Non mantenere l’ossatura sostanziale della squadra dell’anno precedente, pur nella consapevolezza che alcune spese probabilmente non erano sostenibili, è stato il primo errore. I ragazzi di Pirlo, timorosi a inizio campionato, avevano chiuso il girone d’andata 2023-2024 a 23 punti (con due di penalizzazione però) al decimo posto. Ne hanno realizzati 32 nel girone di ritorno finendo settimi. Proprio Pirlo, con le sue convinzioni, ma anche facendo un po’ di necessità virtù, ha comunque lanciato diversi giocatori che sono poi diventati punti fissi della sua Sampdoria. Oggi, dopo 19 partite, la squadra è ancora in fase di esperimenti essendo cambiato l’allenatore per la terza volta e alcuni elementi, Pedrola in primis, faticano a trovare il proprio posto nel modulo proposto prima da Sottil e poi da Semplici. Proprio Pedrola, poi, sembra essersi involuto rispetto al giovane talentuoso che si era visto prima dell’infortunio. Potrebbe essere lui il sacrificato a gennaio per fare cassa sull’altare di un mercato che in alcuni ruoli è inevitabile?

Altri elementi, a partire proprio da Ioannou e Bellemo, non stanno rendendo come previsto. Alcuni giocatori sinora sono ampiamente sotto la sufficienza, Riccio in primis, ma anche gli stessi Tutino e Coda.

Il 9 maggio, data della fine della regular season, è ancora lontano, ma la situazione sembra ancora più complicata rispetto alla scorsa stagione. Intanto perché proprio Accardi, per difendere le proprie scelte, ha forse precipitosamente esonerato Pirlo e poi ha prolungato l’agonia di Sottil. La scintilla con Sottil non è mai scattata e le dichiarazioni del secondo mister di questa stagione sembravano fuori dalla realtà. In più alcuni giocatori sembravano fuori dal suo progetto.

Semplici sta avendo il merito di provarli tutti, per poi prendere, immaginiamo, una decisione sugli undici titolari che dovranno dare continuità alla squadra. Alcuni nomi, però, a partire da Kasami, prezioso l’anno scorso, non sembrano ancora in piena forma per questo campionato.

In difesa Meulensteen se la sta cavando bene, ma non puà essere la soluzione. Il reparto subisce troppo e compie errori anche banali. Manca una guida in campo e sono poche le azioni in cui la squadra riesce a muoversi rapida con palla in profondità. In più, alcuni lievi battibecchi, visti anche ieri, evidenziano che lo spogliatoio è in tensione e il gruppo magari non così compatto.

“Siamo tutti in discussione” ha detto di recente Accardi e in effetti dalla società sarebbe lecito attendersi maggiore chiarezza sulle prospettive per questa squadra.

La proprietà

Chiarezza che in effetti manca da tempo a partire dalla presidenza: Matteo Manfredi non ha mai spiegato come mai Andrea Radrizzani si sia defilato dal club. Gli investitori di Singapore si sono visti allo stadio ma non è chiaro in che termini (e quote) siano coinvolti anche perché sul sito ufficiale della Sampdoria il bilancio, che solitamente comprende anche una relazione agli azionisti, non si trova dentro i documenti societari. A giugno era stata pubblicata una generica comunicazione con i principali dati.

La società che controlla la Sampdoria, è risaputo, è la Blucerchiati spa, a sua volta controllata dalla lussemburghese Gestio Capital Structuring & Investment Solutions S.A. (un solo dipendente, Elena Guaraldi secondo le informazioni che si possono trovare nelle visure camerali) che ha un capitale sociale di 37 milioni e come unico azionista la Gestio Capital di Matteo Manfredi. Di recente l’unico azionista ha convertito azioni di tipo A in azioni di tipo B. La differenza principale tra le azioni di classe B e di classe A è il potere di voto che forniscono agli investitori. Le azioni di classe B hanno diritti di voto limitati, mentre le azioni di classe A hanno diritti di voto completo. Le modifiche sono state propedeutiche all’ingresso degli investitori di Singapore. Successivamente un’altra società veicolo, la Kickoff Ventures Sa, sempre riconducibile a Gestio Capital, ha acquisito il 58% della Gestio Capital Structuring & Investment Solutions. Come riporta Milano Finanza sono tre gli amministratori: Walker Nathan Thomas Barry, inglese, Goffinet Pierre, belga e la stessa Elena Guaraldi. In sostanza la Sampdoria è sempre di Gestio Capital.

Nel 2023, fonte bilancio disponibile pubblicamente, Gestio Capital ha investito 34,7 milioni di sterline contro i 2 milioni del 2022. Le azioni in imprese del gruppo e partecipazioni sono salite da 105.230 stelline a 131.224 sterline. Le attività correnti sono dunque aumentate in modo significativo nel 2023, ma così anche i debiti a breve termine. Il patrimonio netto è passato da un valore negativo nel 2022 (39.619 sterline) a un valore positivo nel 2023 (250.425). Anche la liquidità è passata da un valore negativo a positivo per 3,6 milioni.

gestio capital bilancio

Il bilancio di Gestio Capital

In tutto questo giro di società, con cui Manfredi sta cercando di immettere soldi freschi nella Sampdoria (e di pagare meno tasse), manca però un aspetto fondamentale, l’esperienza nella gestione di una società di calcio in tutti i suoi aspetti. Da quando Marco Lanna ha rassegnato le dimissioni nel febbraio 2024 si percepisce l’assenza di una figura che sia da trait d’union tra la società e la parte tecnica. Per l’anno nuovo forse sarebbe necessario che Manfredi pensasse anche a questa carenza.

 




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