Sampdoria, Evani: “In questo mese siamo diventati una famiglia”. Tegola su Cragno, si è rotto il tendine d’Achille
Genova. Chicco Evani l’aveva detto ieri in conferenza stampa e non erano parole al vento o di circostanza. La sua Sampdoria ha vinto 2-0 l’andata dei playout e ora può affrontare il ritorno forte di un risultato che ha ridotto il vantaggio di partenza dei granata. “I ragazzi questo mese hanno fatto un grandissimo lavoro, non solo tecnico tattico, ma hanno rafforzato lo spirito di gruppo. Oltre a essere una squadra siamo diventati una famiglia. Hanno faticato, hanno sofferto, anche chi era fuori voleva entrare” racconta in conferenza stampa.
Il mister è soddisfatto della prestazione, ma anche “del sacrificio che c’è stato, della compattezza, della collaborazione, del risultato. Ai ragazzi ho detto: cerchiamo di trascinare il pubblico, di entusiasmarlo, far vedere che siamo sul pezzo, dal primo all’ultimo minuto e poi vedremo se ci ripeteremo a Salerno”.
L’abbraccio finale con Lombardo, dopo quello tragico di Castellammare, dice tante cose: “Sì, racconta una storia diversa, bisognava riscriverla: siamo passati dalle lacrime a un momento di soddisfazione. Sono due mesi che lavoriamo tra le difficoltà e quindi c’era un’atmosfera diversa, un sentimento diverso. Sappiamo che non abbiamo fatto nulla, nel calcio non conta quello che fai stasera e al ritorno ci sarà da faticare, da soffrire, là ci sarà un’atmosfera tipo la nostra. Cercheremo di limitare i loro punti di forza e recuperare qualche giocatore e poi andarcela a giocare”.
Tra i punti interrogativi della vigilia c’era la tenuta fisica, che è stata buona sino al novantesimo e oltre: “I ragazzi hanno lavorato tantissimo, sono andati anche oltre le nostre aspettative. Dopo un mese o poco più, c’era il dubbio di come gestire le tensioni e le energie, noi siamo stati discretamente bravi anche se abbiamo speso tanto”.
Anche sul piano mentale i blucerchiati hanno dato una risposta diversa rispetto all’ultima partita e a gran parte del campionato: “Se da una parte c’era il dubbio di come saremmo arrivati a gestire certe tensioni, invece abbiamo avuto certezze sotto l’aspetto caratteriale. Non solo chi ha giocato, anche chi era fuori ha dato il suo contributo”.
Due le note negative: Cragno si è rotto il tendine d’achille, per lui si prospetta un lungo stop. “Mi dispiace per il ragazzo, è un bravo giocatore e una grande persona”. L’altra è l‘espulsione di Borini, che priva la squadra di un elemento importante per il ritorno: “Già in questo mese non ha lavorato a pieno regime, era riuscito a entrare una settimana fa e puntavamo su di lui, non ho rivisto l’entrata e mi dicono che era da rosso. Un giocatore della sua esperienza poteva forse gestirla meglio”. Per Coda invece nessun tiro, ma Evani lo elogia: “Massimo si è sacrificato molto, ha permesso di correre agli altri e ha lavorato molto in fase difensiva”.
Chi invece ha giocato molto bene è Sibilli: “Ha delle grandi qualità tecniche, lavora tanto per la squadra e fa fin troppo, corre anche troppo e quando gli arriva la palla magari finisce che è stanco. Ha avuto diverse occasioni, una volta era fuorigioco, è uno di quelli che può fare la differenza”.
Meulensteen, che contro la Salernitana ha segnato anche in campionato, si è ritrovato: “Lui ha grandissima qualità tecnica, partiva da mezzala e doveva farsi trovare tra le linee e collegarsi tra i due attaccanti. Lo ha fatto bene, è quello che vede il gioco e lo fa concludere”.
Bene anche Depaoli: “Lui è il capitano, è quello che dà l’esempio. È sempre il primo ad arrivare, dà sempre tutto, il suo gps è sempre al massimo”.