Sampdoria, cosa succede se non viene promossa in Serie A quest’anno
Genova. Il piano di risanamento della Sampdoria omologato dal tribunale di Genova prevede una risalita in Serie A nella stagione 2024-2025, ma cosa succede se la Sampdoria non viene promossa? In realtà è forse passato più sotto traccia che esiste un piano B, nei documenti ufficiali chiamato sensivity scenario che si fonda sulla permanenza in Serie B per le stagioni sportive 2023-2024 e 2024-2025 e la successiva promozione in Serie A per la stagione sportiva 2025-2026.
Il sensitivity scenario tiene in considerazione una possibile riduzione dei ricavi (inclusi quelli derivanti dai diritti televisivi), per un importo di 44 milioni di euro, nonché di quelli derivanti dal cosiddetto player trading, per un importo pari a circa 5 milioni di euro.
Non è prevista la retrocessione in C, né viene spiegato cosa dovesse succedere in caso di permanenza prolungata in B. Di sicuro dovrebbero essere inseriti altri capitali in società per onorare tutti gli impegni.
Cosa dice il piano
Il piano è funzionale a consentire il soddisfacimento sia dei creditori aderenti agli accordi di ristrutturazione, incluse le agenzie fiscali, sia di quelli estranei. Esso garantisce la prosecuzione (anzi, il rilancio) dell’attività aziendale, senza soluzione di continuità e, al contempo, il mantenimento dei livelli occupazionali e del rilevante indotto, il tutto a beneficio del territorio (e segnatamente anche delle sue imprese e dell’occupazione, nonché dello stesso Erario, che continuerà a ricevere il relativo gettito).
Tutte le considerazioni inserite nel documento sulla fattibilità del piano valgono a maggior ragione a fronte dell’ulteriore aumento di capitale di 5 milioni derivante dalla liberazione e conversione dell’ulteriore tranche del prestito obbligazionario di pari importo effettuata ad agosto 2023 da parte di Blucerchiati, addirittura in anticipo rispetto a quanto previsto nel piano (che prevede la conversione del Poc all’omologa degli accordi di ristrutturazione).
I debiti al 31 maggio 2023 erano di 49,1 milioni verso l’Agenzia delle Entrate, di 71 milioni verso i creditori finanziari e di 30,7 verso gli altri creditori e fornitori.
La società ha suddiviso i propri creditori finanziari in tre distinte categorie creditori finanziari, non finanziari e Agenzia delle Entrate: i creditori finanziari chirografari sono gli istituti di credito come Bper Banca per lo scoperto dei conti correnti e i creditori garantiti da Sace o da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno (che sono creditori privilegiati) ossia Banca Sistema, Macquarie, Banca Progetto. Bper è anche creditore ipotecario insieme all’Istituto di Credito Sportivo.
Per loro è previsto, in quota capitale, il riscadenziamento dell’intero ammontare al 31 dicembre 2043 con variazioni in caso di cambio di controllo entro il 31 dicembre 2033 (Exit). Quanto a Bper è previsto il consolidamento delle linee di credito per cassa a breve termine, il riscadenziamento è previsto al 31 dicembre 2033. In caso di mancata Exit (ovvero mancato cambio di controllo entro il 31 dicembre 2033), è previsto il rimborso a scadenza. In caso di Exit, è previsto il rimborso anticipato obbligatorio, pari passo con i creditori garantiti Sace/Mcc.
Il piano sull’Istituto di Credito Sportivo conferma la scadenza dei mutui rispettivamente al 30 giugno 2039 e al 30 giugno 2042. Il rimborso del capitale avviene secondo i piani di ammortamento previsti nell’accordo di ristrutturazione. Il piano di ammortamento prevede il pagamento delle rate con cadenza semestrale a partire dal 30 giugno 2024 e vi è una rinegoziazione delle scadenze per quanto riguarda il rimborso della prima rata semestrale, che viene posticipata al 30 dicembre 2024, e della seconda rata semestrale posticipata al 30 giugno 2025, così come da accordi con l’istituto. Con Bper confermata la scadenza al 31 dicembre 2034 dei mutui ipotecari. Maturazione degli interessi dal 1° gennaio 2028 al tasso fisso del 2,5%; rimborso integrale del capitale dovuto alla data del 31 maggio 2023 che sarà corrisposto in rate semestrali a far
tempo dal 30 giugno 2028, secondo i piani di ammortamento.
I creditori non finanziari sono creditori e procuratori sportivi a cui è stato proposto il pagamento del 40% del credito, con un rimborso in quote costanti su un periodo di tre anni. I fornitori chirografari includono fornitori con crediti non assistiti da garanzie, tra cui fornitori locali, fornitori di servizi funzionali al club sportivo (trasporti, ristorazione, catering, giardinaggio, pulizie) e fornitori strategici per l’attività principale (servizi di ordine pubblico e sicurezza, materiale sportivo). A questi fornitori è stato proposto il pagamento del 70% del credito, con un rimborso in quote costanti su un periodo di tre anni.
Fornitori privilegiati sono quelli che svolgono prestazioni d’opera intellettuale e che godono di crediti privilegiati. Anche a questi fornitori è stato proposto il pagamento del 70% del credito, con un rimborso in quote costanti su un periodo di tre anni. I fornitori strategici di Bogliasco: Si tratta di fornitori di piccole dimensioni che forniscono servizi essenziali per il completamento dei lavori nel centro sportivo di Bogliasco. A questi fornitori è stato proposto il pagamento del 90% del credito, con un rimborso in quote costanti su un periodo di tre anni.
Per quanto riguarda i debiti tributari previsto lo stralcio del 65% del debito tributario al mese di maggio 2023 (inclusivo di sanzioni ed
interessi) e il riscadenziamento dell’importo residuo, ai termini e alle condizioni previsti nel Piano.
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