Società

Sam Claflin: «Il Conte di Montecristo mi ha fatto capire quanto sia sbagliata la vendetta»

La vendetta è il tema centrale della serie e del capolavoro di Dumas che ancora oggi lo rende attuale. «In un mondo pieno di conflitti è una parola all’ordine del giorno», sottolinea il regista. «La vendetta consuma Edmond rischiando di fargli perdere la capacità di amare. È così ossessionato da perdere il senso di sé», dichiara Sam Claflin, «ammiro la sua dedizione e la sua capacità di lottare per ciò in cui crede, ma Edmond ci fa capire anche quanto la vendetta sia sbagliata».

Per Michele Riondino, nei panni di Jacopo, braccio destro del Conte, «col progredire della narrazione la vendetta diventa sinonimo di ingiustizia. Per esempio, Albert (Nicolas Maupas ndr), figlio di Mercedes e Fernand, dovrebbe espiare colpe che non ha». Per Lino Guanciale, nel ruolo del brigante Vampa, «la vendetta e l’amore sono argomenti sempre attuali, così come il potere». E il potere si insinua tra le pagine di Dumas e la serie di Billie August. «Più che la vendetta, le conseguenze e il rapporto con il potere sono il vero motore de Il Conte di Montecristo», insiste l’attore de Il commissario Ricciardi.

Sam Claflin e Gabriella Pession.

Sam Claflin e Gabriella Pession. (Foto Claudio Iannone)

Gabriella Pession, invece interpreta Hermine, moglie di Danglars, nemico di Dantès. «È una donna che incarna tradimenti e avidità», la descrive l’attrice che torna su Rai 1 dopo diverso tempo. «Abbiamo tradito un po’ il libro di Dumas rendendola una donna, obbligata dalla società dell’epoca, a negare la nascita di un figlio che le è stato strappato dal grembo. Edmond insinua in lei il dubbio che quel figlio sia vivo. Hermine impazzisce, perde il controllo. Cosa che nel libro non accade».


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