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Salvini: “Ungheria via da Cpi? Scelta di giustizia e libertà”. Tajani si dissocia: “Opinione sua”

Matteo Salvini e Antonio Tajani: nuovo scontro. Per il vicepremier leghista l’uscita dell’Ungheria dalla Corte penale internazionale è una “scelta di giustizia e libertà, di sovranità e coraggio”. Sale ancora la tnsione tra i due alleati di governo. Il vicepremier forzista prende le distanze: “Quella di Salvini è la sua opinione. La mia è differente ma non è che devo commentare tutto. Io non credo che dovremmo uscire dalla Cpi, l’Italia deve rimanere nella Cpi”.

Il Parlamento ungherese ha votato a favore del ritiro dalla Cpi. Una decisione apprezzata dal ministro dei Trasporti mentre il Tajani aggiunge: “È un’opinione legittima, io non credo che dovremmo uscire dalla Corte penale internazionale. Un conto è fare delle osservazioni e l’altro è uscire. L’adesione è libera ma se uno vuole uscire può uscire, non si può obbligare nessuno – dice commentando le affermazioni di Salvini che ha lodato invece la scelta dell’Ungheria di lasciare la Cpi – Io ho un’opinione differente”, taglia corto il ministro degli Esteri.

Le opposizioni attaccano. Per il segretario di +Europa, Riccardo Magi, “la premier Meloni e il ministro degli Esteri Tajani dovrebbero far sapere al Paese se è la posizione del governo e se anche l’Italia seguirà Budapest revocando l’adesione alla Cpi”, osserva riferendosi sempre alle parole di Salvini. Per il Pd interviene Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale: “Nel governo c’è una confusione insostenibile. Allinearsi a Orban, in tema di giustizia, significa per il nostro Paese introdurre un elemento di grave perturbamento nella collocazione europea e nella tutela del diritto internazionale. Uscire dalla Corte penale internazionale è un passo fuori dall’Unione europea, che proprio oggi ha confermato l’impegno a sostenere l’organismo di giustizia”. E il deputato e responsabile esteri del Pd Giuseppe Provenzano annuncia “un’interrogazione al governo per capire se l’Italia vuole uscire dalla Corte penale internazionale”.

Anche il M5S si fa sentire con le capogruppo nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato, Valentina D’Orso e Ada Lopreiato: “Va in scena un’altra puntata dei capricci tra i due vicepremier di Meloni e l’immagine plastica è quella di un governo ridotto a brandelli con faide che si susseguono e si stratificano. Secondo Salvini il voto del Parlamento ungherese è una scelta di giustizia e libertà, di sovranità e coraggio, confermando quindi la linea Meloni-Nordio che porta l’Italia direttamente fuori dalla legalità internazionale – dichiarano – Di contro, Tajani ha replicato dicendo che quella di Salvini è un’opinione personale e che l’Italia deve rimanere nella Cpi. Purtroppo per loro però non sono al pub ad esprimere opinioni ma alla guida di due ministeri dentro il governo italiano e non sono d’accordo su nulla. L’Italia non merita e, soprattutto, non si può permettere tanto dilettantismo e una simile superficialità”. Per il senatore Pier Ferdinando Casini “Salvini non sta facendo un’azione utile in termini di consensi per la Lega e per se stesso”.


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