Salute

Salvini: “L’Italia ha interesse a riaprire i ponti con la Russia prima di altri. Sogno nuovi commerci e dialogo con Mosca”

“A leggere il giornale sembra che qualcuno abbia voglia di fare nuove guerre. Io non ho voglia di nuove guerre, l’Italia non ha interesse a dichiarare guerra a nessuno, anzi abbiamo interesse a riaprire ponti, magari prima di altri, che per logiche locali invece hanno altri tipi di ragionamenti”. Matteo Salvini torna a lanciare messaggi amichevoli alla Russia, confermando il posizionamento della Lega come la forza di governo più ostile al sostegno militare a Kiev e al riarmo europeo in funzione anti-Mosca. Nel suo intervento all’inaugurazione del nuovo palazzo dell’Aviazione civile (Enac) a Roma, il vicepremier e ministro dei Trasporti ha detto di sognare un ritorno dei collegamenti aerei diretti tra l’Italia e la capitale russa, per “riaprire i commerci e il dialogo con un Paese con cui non siamo in guerra”: “Spero, non tra anni ma tra mesi, di poter tornare a volare su Kiev e su Mosca direttamente da Roma e da Milano. Oggi può sembrare un pio desiderio, ma se puoi sognarlo puoi farlo”, dice.

Parlando con i cronisti a margine dell’evento, Salvini ha ribadito il suo pensiero: “Tra poche settimane tornerà il volo diretto tra l’Italia e Israele, così come ora c’è un collegamento diretto con la Libia. Spero che quello che oggi sembra un sogno lontano possa trasformarsi in realtà nel più breve tempo possibile: ricollegare direttamente Roma, Milano e Italia sia con Kiev che con Mosca. Ecco, quello su cui tutti coloro che hanno una piccola o grande responsabilità debbono lavorare e debbono impegnarsi è trarre la lezione delle parole del Santo Padre: riavviciniamo, costruiamo ponti e che i cieli uniscano”, dice, citando Leone XIV. D’altra parte, Salvini non ha mai nascosto la sua stima per il presidente russo Vladimir Putin: nel 2015, in occasione di una visita del capo dello Stato Sergio Mattarella al Parlamento europeo, si disse pronto a cedere “due Mattarella in cambio di mezzo Putin”, e la Lega non ha mai annullato l’accordo di collaborazione siglato nel 2017 con Russia Unita, il partito di Putin.

A confermare le resistenze della Lega sulle forniture militari a Kiev, il decreto che proroga l’autorizzazione alla cessione di armi è sparito dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di giovedì. E il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo, ha messo in chiaro il motivo: “Un conto è difendere l’Ucraina, altra cosa è alimentare una guerra. Sulle armi a lungo raggio siamo contrari”, ha detto a Ping pong su Radio 1. Suggerendo al governo di sospendere il dossier sperando nel successo del piano Trump: “Visto che il decreto aiuti Ucraina è stato posticipato in Consiglio dei ministri, suggerirei a questo punto di attendere l’evoluzione delle trattative in corso condotte dal segretario di Stato Marco Rubio e del piano di pace statunitense, così da poter definire un provvedimento pienamente coerente con il percorso diplomatico intrapreso e in grado di includere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina che emergeranno dal negoziato internazionale”.


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