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Salvi mamma e bimbo di 18 mesi di Parma bloccati in Iran

Ha un lieto fine la spaventosa avventura di una mamma, e del suo bimbo di soli 18 mesi, andati in Iran per conoscere i nonni materni. I due risiedono in Italia, per la precisione a Parma, e proprio durante il periodo trascorso presso la famiglia della donna è cominciato l’attacco di Israele. Sono state ore di fortissima preoccupazione, ma le autorità italiane sono intervenute tempestivamente per garantire un rapido ritorno dei due nel nostro Paese.

A raccontare l’intera storia è stato il compagno della donna, e padre del bambino, che ha lanciato l’allarme. Salvatore Politi, medico ginecologo di Parma, ha spiegato ad Ansa che la sua compagna, una donna iraniana di 36 anni, si era recata dai propri genitori per far conoscere loro il bambino. Proprio in quei giorni è cominciato il conflitto. “Sentivano le bombe a Teheran. Non abbiamo mai pensato non fosse sicuro partire, c’erano colloqui di pace. Lei ha lasciato, sfollata, tutta la sua famiglia“, ha dichiarato.

Le autorità italiane, tuttavia, non hanno mai lasciato da soli madre e bambino. “Voglio sottolineare quanto sono stati fantastici tutti. I ragazzi della scorta dei Carabinieri, l’ambasciata a Teheran, a Baku. Dovevamo far coincidere il visto dell’uscita e dell’ingresso”. Madre e bambino sono riusciti a lasciare l’Iran e dopo sette lunghe ore di viaggio hanno raggiunto Baku, capitale dell’Azerbaigian. “Aiutati da tutti, anche dagli altri italiani che venivano evacuati. C’è questo sentimento doppio di felicità e dispiacere, di stanchezza, di spavento. Ora ci vogliamo solo riprendere. Ritornare a vivere la nostra normale quotidianità“, ha aggiunto.

Sia la donna che il piccolo sono stanchi, ma al sicuro. Domani ci sarà il volo di rientro verso l’Italia.

Grande gioia da parte del sindaco di Parma, Michele Guerra. “In queste ore il Ministro degli Esteri, l’Ambasciata di Teheran e l’Unità di Crisi hanno fatto un importante lavoro organizzativo e diplomatico per farli tornare via terra verso un territorio sicuro. Siamo stati sempre in contatto con loro, che ci hanno puntualmente aggiornati sugli sviluppi. Li ringrazio per la professionalità e la rapidità con cui hanno risolto questa situazione”, ha scritto sui social il primo cittadino. “Ho aspettato a fare pubbliche dichiarazioni, nonostante le tante domande di media e cittadini, perché ogni operazione di uscita da un paese in cui è in corso un conflitto bellico ha una delicatezza straordinaria che non ha bisogno di clamori mediatici ed eccessiva comunicazione.

Al bimbo, alla sua mamma e al suo papà, nostri concittadini, auguro un’estate finalmente serena. Ieri, parlando al telefono col papà, mi sono reso conto una volta di più quanto queste guerre siano in realtà così vicine anche a noi. Li aspetto in Municipio per un saluto e un abbraccio”.


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