Saluto romano alla commemorazione di Venturini, la Digos apre un’inchiesta
Genova. La Digos di Genova procederà a identificare e denunciare alla procura i manifestati dell’ultra destra che domenica mattina, durante la commemorazione di Ugo Venturini nei giardini di Brignole, hanno fatto il saluto romano.
Starà dunque poi alla procura decidere se procedere o meno nei confronti dei manifestanti, il cui corteo è stato duramente contestato durante il presidio di Genova Antifascista, schierata proprio nei giardini di Brignole. L’intera zona, da via Fiume sino a piazza della Vittoria, è stata transennata, e le forze dell’ordine hanno tenuto sotto stretto controllo le due fazioni evitando che entrassero in contatto. Qualche momento di tensione quando, durante la commemorazione davanti alla targa, proprio alcuni rappresentanti di Genova Antifascista hanno provato a scavalcare le transenne per avvicinarsi al corteo, composto da un centinaio di persone.
Il saluto romano, come manifestazione esteriore del fascismo, può costituire reato in base alla legge Scelba, ma solo se determina il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista o di incitamento all’odio razziale. La Corte di Cassazione in particolare ha stabilito che il saluto romano non è reato se fatto con intento commemorativo, ma è reato se costituisce apologia del fascismo e determina il concreto pericolo di riorganizzazione o incitamento all’odio.
A processo proprio per avere fatto il saluto romano durante un consiglio comunale ci sono tre ex consiglieri del Comune di Cogoleto, accusati di violazione della legge Mancino, perché il 27 gennaio del 2021, nel giorno della Memoria, votarono alcune delibere di seduta facendo il saluto fascista. Ai tempi i poliziotti avevano acquisito video e verbale dell’assemblea e ascoltato il sindaco e l’operatore che aveva effettuato le riprese, primo ad accorgersi del gesto. Il caso era arrivato anche in prefettura, con l’avvio di un procedimento istruttorio sollecitato dalle opposizioni in consiglio regionale.
Sull’accaduto, intanto, si è espressa anche la coalizione progressista: “Nella città medaglia d’oro della Resistenza la decisione di consentire la parata fascista organizzata da Casapound è inaccettabile. Genova non può permettere che si svolga questo corteo – è stato il comunicato stampa inviato dalla coalizione progressissta – Le istituzioni avrebbero dovuto fermarla senza indugi, anche alla luce di quanto nel 2018 il consiglio comunale aveva stabilito, vietando l’uso di spazi pubblici a realtà che si rifanno all’ideologia fascista. Genova non può essere teatro di una manifestazione che inneggia a valori che vanno contro la costituzione”.
“Chi rappresenta le istituzioni avrebbe dovuto impedire una manifestazione che si richiama a valori anticostituzionali. Invece i genovesi e le genovesi si sono svegliati in un centro città militarizzato per consentire a nostalgici del nazifascismo di potersi esibire in saluti romani e slogan da ventennio. Serve chiarezza, perché a pochi giorni dal fiume di persone che ha riempito quelle stesse vie per celebrare la Liberazione, appare una provocazione quella delle istituzioni di consentire questa parata ai nazifascisti di Casapound”.
Anche la candidata sindaca Silvia Salis ha commentato l’accaduto, e con lei tutte le forze che la sostengono alle imminenti elezioni comunali: “Inaccettabile che nel 2025 la commemorazione di una persona venga sfruttata per fare saluti romani ed esibizioni di fascismo. Dal centrodestra non mi aspetto prese di distanza, qualsiasi parola possa essere detta oggi non ha un grande valore nel senso che bisognerebbe prendere una posizione netta verso un certo tipo di eventi, come noi l’abbiamo presa netta riguardo a quello che è successo a Sestri Ponente”.
“Mi giunge voce che sta facendo proprio in questi minuti Picciocchi stia facendo un video a Sestri Ponente nel quale riparla per l’ennesima volta la questione del sindacalista, dalla quale io appena ho saputo, ho preso le distanze non solo, ho stigmatizzato fortemente, è stato compiuto un reato nella quale noi stessi siamo parte lesa, perché siamo stati ingannati e abbiamo preso parte a una manifestazione che difendeva comunque qualcosa in cui crediamo, ma era stata a supporto di una persona che ha compiuto un reato e lo dico senza problemi. Il fatto che loro continuino a parlare di questa cosa in una giornata dove in piazza della Vittoria si fa il saluto romano io credo sia abbastanza diciamo stonata”.