Marche

salta la prima di Macbeth, protesta del pubblico


MACERATA Salta la prima di Macbeth, spettacolo annullato per pioggia e per «un inatteso problema elettrico». L’annuncio dello stop è arrivato dal palco dello Sferisterio dalla sovrintendente Lucia Chiatti verso le 23.30 di sabato sera, dopo oltre due ore rispetto all’orario previsto per l’avvio, davanti a un pubblico dimezzato (molti nel frattempo avevano lasciato l’arena ed erano già tornati a casa), piuttosto infreddolito e, infine, pure un po’ adirato. E’ volato anche qualche insulto non degno di un teatro.

Il meteo

La serata prometteva pioggia, con le previsioni meteo che però dal pomeriggio hanno iniziato a spostare in avanti le precipitazioni che inizialmente sembravano dovessero terminare molto prima, più o meno per le 21, ora d’inizio prevista per Macbeth in arena. In realtà è piovuto prima, durante e dopo. La biglietteria aveva registrato la finora solita ottima affluenza di spettatori anche se parecchi avevano deciso il forfait fin dai primi minuti vista la situazione meteo precaria che si registrava a Macerata. Il pubblico, quasi duemila erano i paganti, è andato assottigliandosi con il passare del tempo. Poche centinaia le persone rimaste all’annuncio finale dello stop. La volontà dell’organizzazione è stata quella, evidentemente, di far andare in scena lo spettacolo, cosa che è del resto la missione di un festival.

L’impegno

Quindi verso le 21 c’è stato un intenso lavoro per sistemare il palco, verificare la funzionalità degli impianti tecnici, preparare gli strumenti. Quasi tutto pronto, non fosse stato per la pioggia che è tornata a cadere sullo Sferisterio. «Clima scozzese» ha scherzato sul suo profilo social il rettore di Unimc, l’irlandese John McCourt, presente in Arena.

Quindi altro allungamento temporale, è iniziata una serie di riunioni per valutare il da farsi e concordare le soluzioni possibili. Il regolamento del teatro dice che si possono attendere due ore per far iniziare lo spettacolo in presenza di impedimenti di forza maggiore, come il maltempo.

Nessuna criticità legata all’incasso visto che il festival è coperto da assicurazione per eventuali due serate di pioggia. Più è passato il tempo e più il pubblico ha iniziato ad innervosirsi, in Arena faceva freddo (e non è questa una novità) e, in caso di pioggia, si è costretti ad ammassarsi lungo i corridoi. Non è evidentemente la prima volta che una recita – a Macerata e in giro per i teatri all’aperto del mondo – viene annullata per pioggia ma l’altra sera si deve essere aggiunto qualche problema di collegamento tra la direzione del teatro e gli operatori. Alle 23 è stato comunicato che lo spettacolo sarebbe iniziato dopo dieci minuti senza effetti luminosi ma con le luci fisse per via di un guasto provocato dal maltempo.

E’ così che sono iniziati i fischi e le proteste di chi non gradiva una soluzione del genere, dopo la pioggia, oltre due ore di attesa e il pagamento del biglietto («Basta, dateci il rimborso», le urla arrivate dal pubblico), mentre è circolata la voce che le masse artistiche avessero dichiarato indisponibilità a cantare fino a notte avanzata con l’umidità che c’era, non il top per un cantante. Alle 23.30 circa la sovrintendente è salita sul palco per comunicare l’annullamento dello spettacolo. Tutti a casa quindi. Come previsto dal regolamento, il biglietto della serata dà diritto a un rimborso che potrà essere convertito in un biglietto valido per una delle prossime recite di Macbeth (1, 7 e 10 agosto) o in moneta (richiesta entro il 6 agosto).




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