Politica

Ruotolo (Pd), ‘se il governo non ha usato spyware, allora ci dica chi è stato’  – Europarlamento

BRUXELLES, 29 MAG – “La maggior parte delle vittime di Spyware di cui finora conosciamo i nomi sono purtroppo italiane o legate all’Italia, ed è da qui che abbiamo deciso di cominciare per questa missione. Si tratta di due giornalisti di Fanpage Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino, due attivisti dell’Ong Mediterranea Saving Humans Luca Casarini e Beppe Caccia, del cappellano di bordo don Mattia Ferrari e due attivisti impegnati nella difesa dei migranti David Yambio e Husam al Gomati”. Lo dice parlando all’ANSA, l’eurodeputato dem Sandro Ruotolo che domani guiderà una missione di eurodeputati socialisti e verdi da Portogallo, Germania, Belgio e Italia a Roma per far luce sullo scandalo spyware Paragon.

“Per la missione di domani abbiamo chiesto anche incontri con il governo perché è il governo l’unico che oggi può dare delle risposte ufficiali. Purtroppo il sottosegretario Mantovano non ha trovato il tempo, così come non hanno avuto tempo i ministri Nordio e Piantedosi due settimane fa quando hanno disertato un’audizione al Parlamento europeo proprio su questo tema”, attacca il dem. “Incontreremo però i rappresentanti dell’intelligence. E spero davvero che da loro possano arrivare delle risposte. Anche perché — lo voglio dire chiaramente — l’unico modo che ha il governo italiano di smentire ogni coinvolgimento è dirci, con trasparenza, chi è stato”, spiega Ruotolo.

“Quanto è accaduto non è un tema nazionale, ma una questione europea, che tocca il cuore della democrazia e dei diritti fondamentali. Da mesi chiedo che venga istituita una nuova commissione d’inchiesta al Parlamento europeo. Dovrebbe ripartire dal lavoro fatto dalla Commissione speciale sul caso Pegasus ma con un mandato aggiornato e più incisivo. Questa volta bisogna indagare su Paragon Graphite, su chi lo usa, con quali autorizzazioni, e con quali controlli. Io continuerò a battermi per questa commissione d’inchiesta, anche se so che la consapevolezza della portata di questo scandalo è ancora troppo bassa. Ma non mi fermerò”, prosegue Ruotolo.

“A fine marzo i vertici dell’Aise hanno ammesso che gli attivisti dell’Ong Mediterranea sono stati spiati dai servizi segreti italiani con il software militare Paragon Graphite, perché considerati un pericolo per la sicurezza nazionale”, spiega Ruotolo. “Diverso è il caso dei due giornalisti, Cancellato e Pellegrino. Citizen Lab ha confermato che i loro telefoni sono stati infettati da Spyware, per Cancellato gli esperti non hanno dubbi che si tratta di Paragon. Sempre secondo gli esperti, il governo italiano potrebbe facilmente risalire a chi ha autorizzato o eseguito queste operazioni. E qui la domanda è semplice: se è stato il governo, è gravissimo. Ma se non è stato il governo, è forse ancora più grave: vorrebbe dire che un soggetto straniero o privato ha operato indisturbato, sul nostro territorio, con uno spyware venduto solo agli Stati”, aggiunge l’eurodeputato dem.

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