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Rubrica Senza Tempo | Viola | isNews

Opera: Specchio antico Artist: ©️Tina Sgrò, 2015 (90x120, acrilico su tela)
Opera: Specchio antico
Artist: ©️Tina Sgrò, 2015
(90×120, acrilico su tela)

Racconti a cura della scrittrice Greta Rodan: ogni prima domenica del mese su isNews


“La bambina piange perché vuole tutto quello che vuole”, le disse Viola guardandola con quei due enormi occhi vispi e facendo riferimento alla protagonista della storia che stava leggendo, nel grande libro che aveva tra le mani. “Piange perché vuole tutto quello che vuole”.

Con la piccola e onesta osservazione, nei suoi otto minuscoli anni, Viola aveva offerto a Giulia, sua madre, una differente visione del mondo, delle cose dei grandi spalancate in una nuova ottica. La visione era molto vicina a quella della sua vita e di quel particolare momento in cui stava, lì, con Viola accanto sul grande letto, a disperarsi per un amore finito, l’ennesimo dopo quello col padre di sua figlia. I colossali abbagli, gli amori con le gambe cortissime, rivelatisi sempre una perpetua declinazione di una forsennata ricerca d’amore.

La psicologia sguazzerebbe in una così banale e lapalissiana operazione matematica: madre abbandonata dal compagno marito fidanzato, padre di sua figlia, cerca consolazione vicinanza sicurezza nel primo e poi nel secondo e poi nel terzo venuto. La scena era rimasta pressoché immutata negli anni, tranne che per Viola, che nella scena era cresciuta e diventata essere pensante, come dalla nascita, ma ora in grado di comunicare al livello altissimo e puro dei bambini della sua età, talmente poetico da richiedere un ascolto attento perché, tra un supereroe, un capriccio, una scoperta, potrebbe nascondersi una soluzione ai tanti attorcigliati ragionamenti che i bimbi non sanno fare, salvandosi adattandosi meravigliandosi meglio di noi.

La bambina piange perché vuole tutto quello che vuole. E lei, Giulia, perché piangeva? Davvero per aver scoperto il tradimento di questo terzo venuto di cui non sopportava più nulla, nemmeno la voce? Un uomo con cui non aveva condiviso niente se non il solito trito rituale dell’attento corteggiamento, i piccoli lampi dell’inizio di una storia, una certa passione, qualche gesto romantico e i “ti amo” lanciati come questa epoca sa fare, alla stregua del “Non esistono più le mezze stagioni”, fino al banalissimo tradimento con quella cassiera bionda dalle strane strane sopracciglia. Giulia si vide nella scena e si accorse di piangere senza nemmeno essere la bambina che vuole tutto quello che vuole. Stava piangendo per qualcosa che nemmeno voleva.

Cominciò allora a ridere, in maniera tanto fragorosa che Viola lasciò la sua lettura e chiese a sua madre perché ridesse tanto. “Sto ridendo perché ho pianto per quello che non volevo”. Quello che voleva stava proprio lì, invece, in quel grande letto: una figlia serena, una casa da condividere con lei, un cane che dormiva su una vecchia poltrona, nessun secondo terzo quarto venuto qualunque. Quello che voleva stava proprio lì, tranne la cellulite, che sta sempre dove non deve stare.

***

Greta Rodan è una scrittrice, poetessa e performer italiana. È nata a Napoli nel 1980. Ha pubblicato i romanzi ‘Troppo bianca per restare’ (Milena Edizioni, 2015 e ‘Voglio spendere una parola per te’ (DieciLune, 2024), alcune raccolte di poesie tra cui ‘L’idea del Pane’ e ‘Come una bocca d’estate’. È di recente uscita la silloge ‘Merìcula’ (Macabor, 2025). È autrice dei monologhi ‘Un volo molto rapido’ e ‘Nei miei panni’, trasposti in spettacoli teatrali.

Opera: Specchio antico
Artist: ©️Tina Sgrò, 2015
(90×120, acrilico su tela)


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