Roma tra le migliori destinazioni mondiali per il “workcation” nel 2025
Il fenomeno del “workation” (o workcation) – la pratica di combinare lavoro e tempo libero per prolungare le vacanze – continua a crescere e Roma si conferma tra le destinazioni più attraenti a livello globale per questa modalità di lavoro flessibile. Secondo il terzo Barometro annuale “Work from Anywhere” pubblicato da International Workplace Group (Iwg), player mondiale di spazi di lavoro flessibili e ibridi, la capitale italiana occupa l’ottavo posto nella classifica delle 40 principali città mondiali per il workation nel 2025.
La metodologia dello studio
Iwg, che gestisce oltre 4.000 sedi di spazi di lavoro flessibili in più di 120 Paesi, ha valutato le città utilizzando 12 criteri chiave, assegnando a ciascuna un punteggio da 1 a 10. I fattori considerati includono clima, cultura, alloggio, trasporti, qualità del cibo e delle bevande, felicità, velocità della banda larga, sostenibilità e disponibilità di spazi di lavoro flessibili. Quest’anno sono stati introdotti nuovi parametri quali la disponibilità e il costo dei visti per nomadi digitali e la vicinanza a spiagge, montagne o parchi nazionali.
Roma e i suoi punti di forza
Roma ha ottenuto il riconoscimento grazie a diversi fattori distintivi: la straordinaria offerta culturale, l’eccellente tradizione gastronomica e l’introduzione della nuova normativa italiana che regolamenta l’ingresso dei nomadi digitali in Italia. Quest’ultima (decreto del 29 febbraio 2024, in vigore dal 4 aprile 2024) permette a lavoratori stranieri altamente qualificati che lavorano da remoto di ottenere un visto speciale per vivere in Italia per un anno, rinnovabile, senza dover rispettare le quote del decreto flussi. Serve un reddito minimo di circa 28.000€ annui, un’assicurazione sanitaria e almeno 6 mesi di esperienza nel lavoro da remoto. Questi elementi rendono la capitale italiana particolarmente attraente per i professionisti che desiderano combinare lavoro e scoperta del territorio.
Il podio globale
Al vertice della classifica troviamo Tokyo, che con 91 punti su 120 eccelle per le velocissime connessioni a banda larga, infrastrutture di trasporto avanzate, sicurezza e ricca offerta culturale. La capitale giapponese beneficia anche del nuovo visto per nomadi digitali lanciato nell’aprile 2024, che consente soggiorni fino a 12 mesi a costi competitivi. La vicinanza a montagne, coste e parchi nazionali completa il quadro di una destinazione ideale per i lavoratori ibridi.
Rio de Janeiro conquista il secondo posto con 90 punti su 100, grazie alla copertura 5G cittadina, all’aumento degli spazi di coworking e ai costi di vita contenuti. La città brasiliana, famosa per il Carnevale, offre una vivace scelta di ristoranti, ampi spazi verdi e spiagge iconiche come Copacabana e Ipanema. Budapest completa il podio al terzo posto con 89,5 punti su 100, confermandosi meta ideale grazie agli alloggi economici, ottimi collegamenti e vasta offerta culturale.
La Top 10 completa
La classifica delle migliori città per il workcation nel 2025 vede:
- Tokyo
- Rio de Janeiro
- Budapest
- Seoul
- Barcellona
- Pechino
- Lisbona
- Roma
- Parigi
- La Valletta
Tra i nuovi ingressi, Seoul si distingue al quarto posto per l’ottima velocità di connessione internet e l’efficienza dei trasporti. Parigi, nonostante i costi più elevati, brilla per la vivace scena culturale e le numerose opzioni di coworking. La Valletta conquista il decimo posto grazie al clima mediterraneo e al fascino storico.
Le destinazioni emergenti
Il Barometro 2025 ha identificato anche nuove destinazioni emergenti che si stanno rapidamente affermando come mete ideali per i lavoratori remoti. Tra queste spiccano Città del Capo in Sudafrica, con la sua spettacolare bellezza naturale e crescente ecosistema tecnologico; Praga, che offre una combinazione unica di tradizione e modernità a costi accessibili; Melbourne, con la sua vivace scena culturale; e Reykjavik, ideale per chi cerca un’esperienza immersa nella natura con infrastrutture moderne.
Un fenomeno in espansione
I dati dello studio rivelano che più di quattro lavoratori ibridi su cinque (84%) hanno esteso o prenderebbero in considerazione di estendere una vacanza per lavorare da remoto. Inoltre, l’80% considera destinazioni che prima non avrebbe preso in considerazione, evidenziando come la flessibilità nel lavoro stia ridefinendo le scelte di viaggio.
Mark Dixon, ceo di Iwg, ha commentato: “Da quando il lavoro ibrido offre l’opportunità di lavorare ovunque, sempre più persone stanno abbracciando l’idea di combinare il lavoro con il viaggio, sia che si tratti di pochi giorni aggiunti alla fine di una vacanza o di alcuni mesi come nomade digitale. Una tendenza che è destinata a consolidarsi, con sempre più aziende che adottano politiche di lavoro flessibile e ‘Work From Anywhere’, soprattutto durante i mesi estivi”.
I benefici per aziende e lavoratori
Secondo Dixon, queste soluzioni non solo migliorano l’equilibrio tra vita privata e professionale e riducono il rischio di burnout, ma generano anche significativi benefici in termini di produttività. Lo studio condotto da Iwg in collaborazione con Arup indica che le aziende che consentono ai propri dipendenti di utilizzare spazi di lavoro locali come parte della strategia di localizzazione del lavoro potrebbero registrare un incremento della produttività pari all’11% nei prossimi cinque anni.
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