Roma perde il presidio del verde
A Roma, il verde si apre… ma non si chiude più. Da mesi, la Capitale è orfana di chi, ogni giorno, garantiva l’apertura e la chiusura dei cancelli di parchi e ville storiche. Il bando pubblico rivolto alle associazioni di volontariato è andato deserto, e la successiva ricognizione non ha avuto miglior sorte.
Nessuno vuole più occuparsi di un compito fondamentale, ma pagato poco e male. Così, mentre i bandi falliscono, crescono degrado e insicurezza, soprattutto nelle periferie.
Dal 7 maggio è scesa in campo Risorse per Roma, la società partecipata del Comune, per tamponare l’emergenza. Ha preso in carico Villa Borghese, Villa Ada, Villa Pamphilj, il Parco di Centocelle e quello di Piazza Vittorio. Ma il patrimonio verde della città è immenso: oltre 43 km² di verde pubblico, sparso in decine di quartieri.
E dove i cancelli restano aperti, il caos avanza. “Al parco Corto Maltese, al Torrino, ci sono tende piantate di notte e feste improvvisate con fuochi e bottiglie abbandonate”, racconta Francesco Aurea, del comitato di quartiere. “I cittadini sono esasperati, il parco è in balia di chiunque”.
Un tempo, a presidiare questi spazi, c’erano le associazioni di volontariato. Come Earth Odv, che per dieci anni ha operato nei municipi V, VII e IX.
Ora la presidente, Valentina Coppola, dice basta:
“Non partecipiamo più. Aspettiamo ancora i rimborsi degli ultimi sei mesi. Il nuovo avviso era insostenibile. Vietano l’uso delle auto private, ma non rimborsano lo sharing. E i rimborsi non coprono neppure la benzina. Abbiamo fatto anche da supporto alle forze dell’ordine in situazioni delicate. Ma così non si può più andare avanti”.
Non si tratta solo di “aprire e chiudere cancelli”. Si tratta di presidiare spazi pubblici, intercettare situazioni a rischio, scoraggiare vandalismi e degrado. Un lavoro prezioso che oggi nessuno è più disposto a fare – almeno non a queste condizioni.
Qualcosa però si muove. Giammarco Palmieri, presidente della Commissione Ambiente, annuncia: “Entro luglio, Risorse per Roma estenderà il servizio anche agli altri parchi rimasti scoperti”.
Nel frattempo, nel Municipio IX, si sperimenta una strada alternativa: “Inseriremo la custodia dei parchi nel contratto con la ditta che fa manutenzione del verde”, spiega il vicepresidente Augusto Gregori. “Il servizio partirà entro la fine del mese”.
Una soluzione-tampone che potrebbe diventare definitiva, almeno finché non si troveranno formule più eque per coinvolgere di nuovo il volontariato. Nel frattempo, il verde di Roma resta senza guardiani, e a pagarne il prezzo sono cittadini e famiglie che quel verde lo vivono ogni giorno.
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