“Roma non è stata costruita in una notte”
Una pioggia di applausi ha accolto Claudio Ranieri nella giornata di ieri 27 maggio in Campidoglio. Il tecnico giallorosso, da poco tornato sulla panchina della Roma per una breve ma intensa parentesi, si è presentato in Aula Giulio Cesare per ricevere il “Premio Simpatia”, riconoscimento storico dedicato a chi rappresenta lo spirito più autentico della Capitale. E con lui, in quell’aula solenne, si è seduto anche un pezzo di romanità pura, quella che unisce, emoziona, fa sorridere e, a volte, fa venire il magone.
A testimoniarlo sono stati i messaggi di affetto bipartisan giunti dai banchi del consiglio comunale. “Ora posso pure morì! Grazie Mister Ranieri per questa sorpresa in Campidoglio oggi! Sempre Forza Roma”, ha esclamato via Instagram una commossa Giulia Tempesta, presidente del PD romano.
Francesca Barbato, consigliera di Fratelli d’Italia, non è stata da meno: “La sorpresa più bella! Grazie mister per aver modificato l’incubo in un sogno!”.
Anche Antonella Melito (PD) ha voluto omaggiare Ranieri: “La sua presenza è stata motivo di orgoglio per tutti noi. Grazie per le emozioni in campo e per l’esempio che continui a rappresentare anche fuori”.
Il premio, consegnato in un clima di festa e commozione, è stato solo un pretesto per celebrare l’uomo oltre l’allenatore. Ranieri ha saputo toccare corde profonde anche parlando della sua ultima esperienza in panchina e del futuro della squadra: “Ho deciso di smettere per dare al nuovo allenatore la possibilità di costruire qualcosa. Con me non ci sarebbe stato futuro. Era giusto iniziare un nuovo percorso”.
E poi, con la consueta saggezza e quel tocco di ironia british che ha imparato nei suoi anni in Premier League, ha aggiunto: “Come dicono gli inglesi, Roma non è stata costruita in una notte. Dateci fiducia, e alla fine avremo ragione”.
Sul nome del successore, Ranieri ha mantenuto la sua eleganza e discrezione: “Non voglio fare nomi. Andiamo avanti, lottiamo e aspettiamo che il presidente comunichi la scelta”.
Tra selfie, pacche sulle spalle e cori da stadio sussurrati nei corridoi del Campidoglio, Claudio Ranieri ha lasciato ancora una volta il segno. Non solo come allenatore, ma come simbolo di una città che ama chi la rappresenta con passione, sobrietà e dignità. E che, nonostante tutto, sogna ancora in grande.
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