Roma, in 200mila alla messa per Papa Francesco. Parolin: “Sostenga il cammino dell’umanità nella pace”
Parolin: “Ci ha ricordato che non c’è pace senza riconoscimento dell’altro”
“Papa Francesco è stato testimone luminoso di una Chiesa che si china con tenerezza verso chi è ferito e guarisce con il balsamo della misericordia; e ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita. Fratelli e sorelle, proprio nella domenica della misericordia ricordiamo con affetto il nostro amato Papa Francesco. Questo ricordo è particolarmente vivo tra i dipendenti e i fedeli della Città del Vaticano, molti dei quali sono qui presenti, e che vorrei ringraziare per il servizio che svolgono quotidianamente. A voi, a noi tutti, al mondo intero, Papa Francesco rivolge il suo abbraccio dal Cielo”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin nel secondo Novendiale per Papa Francesco in corso in Piazza San Pietro.
Migliaia di fedeli in coda per visitare la tomba di Francesco
Sono migliaia i fedeli in fila da questa mattina per visitare la tomba di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, dove il Pontefice è stato tumulato ieri come suo ultimo desiderio. Il sepolcro è stato aperto al pubblico alle 7 e da allora una serpentina di persone affolla piazza dell’Esquilino, costeggiando via Liberiana, per poi entrare in uno degli ingressi laterali della Basilica. L’afflusso si è fermato solo per qualche minuto, a causa delle tante persone presenti, e il tempo di attesa adesso è di due ore per porgere un saluto e una preghiera alla tomba, situata tra la Cappella Paolina, dove è custodita l’icona mariana della ‘Salus Populi Romani’ molto cara al Pontefice, e la Cappella Sforza, accanto all’altare dedicato a San Francesco. All’interno, si chiede di accelerare la visita, per non congestionare ulteriormente la fila. L’attesa, tuttavia, non pesa ai fedeli che intonano canti e portano mazzi di fiori da posare sul sepolcro.
Omelia di Parolin: “La sua eredità facciamola diventare vita vissuta”
L’affetto mostrato in questi giorni per Papa Francesco “non deve restare una semplice emozione del momento; la Sua eredità dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin nel corso del secondo Novendiale in Piazza San Pietro. Oggi, 27 aprile, prima domenica dopo Pasqua è la Domenica ‘in Albis’ detta anche ‘Domenica della Divina Misericordia’ ed è proprio sul rapporto tra il concetto e Misericordia che si è soffermato Parolin. “Oggi, II domenica di Pasqua, domenica in Albis, celebriamo la festa della Misericordia. Proprio la misericordia del Padre, più grande dei nostri limiti e dei nostri calcoli, è ciò che ha caratterizzato il Magistero di Papa Francesco e la sua intensa attività apostolica, insieme all’ansia di annunciarla e condividerla con tutti – l’annuncio della buona novella, l’evangelizzazione – che è stato il programma del suo pontificato. Egli ci ha ricordato che “misericordia” è il nome stesso di Dio, e, pertanto, nessuno può porre un limite al suo amore misericordioso con il quale Egli vuole rialzarci e renderci persone nuove. È importante, cari fratelli e sorelle, accogliere come un tesoro prezioso questa indicazione su cui Papa Francesco ha tanto insistito”, ha detto nell’omelia.
200mila fedeli per la messa in piazza San Pietro
“Secondo le competenti autorità, nell’area di piazza San Pietro sono presenti circa 200mila fedeli”. Lo fa sapere la Sala stampa del Vaticano.
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