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Roma 0-1: bottino pieno anche a San Siro

La Roma vince 1-0 a Milano contro la capolista Inter giocando una partita capolavoro comandata perfettamente dal suo Mister e può anche recriminare di non aver chiuso anzitempo la partita.
Ranieri cambia la squadra e gioca finalmente con le due punte schierando un 3-5-2 con Svilar in porta, Celik Mancini e Ndika in difesa, Soulé, Cristante , Koné, Pellegrini e Angelino a centrocampo, Shoumorodov e Dovbyk davanti.
La situazione tattica si capisce subito: la Roma chiusa dietro pronta a ripartire in contropiede sfruttando gli spazi che l’Inter avrebbe lasciato.
Dopo 3 minuti giusto giallo a Mancini che però giocherà impeccabilmente il resto dell’incontro non rischiando mai il rosso. L’Inter tiene palla, ma la Roma è sempre attenta e non rischia nulla, anzi al 20′ va vicinissima al vantaggio. Azione sulla destra del migliore in campo Soulé che passa la palla al limite dell’area dove Koné – ottima anche la sua prova – ma la palla finisce fuori di poco. Questa è la prova generale del gol che arriva 2 minuti dopo.

Altra azione di Soulé a destra, palla in mezzo per Pellegrini che non fa un gran tiro ma che innesca una carambola prima sul difensore neroazzurro e poi su Shoumorodov che quasi involontariamente fa un assist sempre su Soulé, che a due passi dalla porta non può sbagliare: 1-0. L’Inter subisce il gol e va in bambola e la Roma diventa padrona del campo ed ha almeno altre due clamorose occasioni, prima con Cristante che svirgola malamente e poi con Shomurodov che su cross perfetto di Angelino, a porta vuota, si fa deviare il tiro dal difensore avversario a colpo sicuro. L’Inter dopo 15 minuti terribili si rimette in moto ma non riesce mai a sfondare, con la Roma che tiene perfettamente. Svilar non viene quasi mai impegnato, ma i giallorossi non riescono ad avere quella cattiveria necessaria per chiudere il primo tempo con il doppio vantaggio. I primi 45 minuti finiscono con il minimo vantaggio, un risultato stretto per la squadra capitolina viste le occasioni avute.

Nel secondo tempo chiaramente i padroni di casa cominciano subito a spingere, ma la Roma non si scompone ed ogni volta che l’Inter arriva a ridosso dell’area giallorossa non riesce a creare grandi pericoli. Dopo l’ennesima occasione da gol sprecata da Pellegrini in contropiede esce uno stanchissimo Shoumorodov per Baldanzi, che subito dopo ci prova ma il suo tiro è parato facilmente dal portiere avversario. L’Inter cambia gli uomini sulla fascia per cercare ulteriore spinta ma la Roma tiene bene e in alcuni frangenti Ranieri si inventa Ndika largo sul neo entrato Dumfries che fisicamente sovrastava Angelino. Il tempo passa, l’Inter è sempre più sull’orlo di una crisi di nervi e si butta in avanti e, tranne un colpo di testa dello stesso Dumfries, non fa altro. Entrano Pisilli per Pellegrini (oggi la sua prova anche se non eccezionale non è stata delle peggiori) e Gourna-Duat per uno stanchissimo e ammonito Koné. Proprio il neo entrato Pisilli si mangia un gol al 72′ solo in area servito splendidamente da Soulé; 3 minuti dopo Angelino galoppa a sinistra e serve Dovbyk che stoppa con la lentezza di un bradipo e fa un tiro su cui Acerbi alla disperata devia la palla fuori.
L’Inter fa altri cambi ma si possono contare due soli tiri fuori dallo specchio della porta e uno Svilar inoperoso. Da segnalare un reclamo dei neroazzurri per un presunto rigore per atterramento di Ndika su Bisseck che con un arbitro molto fiscale ci potrebbe anche stare. Negli ultimi minuti entrano El Shaarawy, per un mediocre Dovbyk, e Rensch per uno stanchissimo quanto bravissimo Soulé. I minuti passano, la Roma malgrado il muro eretto dietro non soffre mai e al 95′ arriva il triplice fischio a sancire una meritata quanto inaspettata vittoria.

Prima vittoria in carriera di Ranieri a San Siro ma proprio a lui si deve questo successo. Oggi i calciatori in campo hanno giocato veramente da squadra chiusa, compatta, corta e pronta a ripartire mai in soggezione di fronte ai campioni d’Italia ora primi in classifica. Questa doveva essere per la Roma una giornata negativa vista la sua sfida e le partite delle dirette concorrenti ed invece male che vada non cambierà nulla e le prospettive europee sono ancora intatte a 4 giornate dalla fine, cosa impensabile fino a gennaio dove la Roma era a 2 punti dalla retrocessione. Se i Friedkin non avessero messo per 52 giorni sulla panchina Juric ma chiamato subito Ranieri a quest’ora forse si poteva essere più tranquilli in classifica. Ed invece dopo 18, dico 18, risultati utili consecutivi (13 vittorie e 5 pareggi), la partecipazione della Roma nelle coppe europee del prossimo anno è ancora incerta. Tutto grazie a Ranieri che, viste le problematiche a Città del Vaticano sull’elezione del nuovo Pontefice, andrebbe candidato Papa. Scherzi a parte, di sicuro questa vittoria porterà entusiasmo e convinzione nella squadra che dovrà affrontare le ultime 4 partite con la stessa determinazione vista oggi. E magari, con un po’ più di cattiveria, si può ancora sognare l’Europa importante. Ora testa alla prossima che sarà durissima contro la Fiorentina in casa.

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