Molise

Roccasicura, il dolore della comunità per l’addio al professor Giancarlo Isacchi | isNews

Ematologo di fama nazionale, è morto improvvisamente all’età di 84 anni. Fortissimo il legame con il piccolo centro della provincia di Isernia, suo luogo del cuore


ROCCASICURA. È tornato per sempre a Roccasicura, nel suo luogo del cuore il professor Giancarlo Isacchi, ematologo di fama nazionale originario da parte di madre del paese tra la Valle del Volturno e l’Alto Molise. Aveva 84 anni ed è morto improvvisamente ieri a Roma e, secondo la sua volontà, è stato tumulato nel cimitero di Roccasicura. Tutti hanno atteso l’arrivo del feretro per l’ultimo saluto al medico dalla grande umanità che ha sempre avuto tempo per tutti e si preso cura del corpo dei suoi pazienti, ma senza trascurare l’aspetto psicologico di fronte a diagnosi infauste o alle paure di ognuno nelle fasi che precedono la diagnosi.

Giancarlo Isacchi era nato e vissuto a Roma dove si era laureato in Medicina e Chirurgia specializzandosi in Ematologia al fianco del luminare Franco Mandelli di cui era stato allievo al Policlinico Umberto I. Tante le sue esperienze in altri ospedali romani fino ad approdare a Tor Vergata dove è stato anche docente. Tra le ultime attività didattiche, nel suo CV, si evidenziano: “Studio delle malattie emorragiche costituzionali. Terapia delle leucemie acute e dei linfomi. Studio radioisotopico delle citopenie. Anomalie enzimatiche eritrocitarie. Ricerche e studi di immunoematologia eritrocitaria. La terapia trasfusionale nei pazienti oncoematologici. Le emaferesi produttive e terapeutiche. Terapia di supporto nel trapianto di midollo osseo. Purificazione delle cellule staminali emopoietiche”. Il sindaco di Roccasicura, Fabio Milano, ha rivolto parole di profonda stima al prof Isacchi ricordando le sue eccellenti capacità professionali, gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti e la sua umiltà dote che solo i ‘numeri uno’ riescono a conservare.

Struggente il ricordo di Tonino Lepore amico da una vita del professore che, almeno due volte al mese, tornava a Roccasicura. “Era come un fratello – ha detto tra le lacrime – un professionista serio, un uomo di grandissimo valore. Noi tutti, qui a Roccasicura, ci siamo rivolti a lui per qualsiasi cosa trovando sempre la porta aperta. L’ho sentito qualche giorno fa, lui sarebbe venuto venerdì (domani ndr) e avevamo deciso di andare a mangiare una pizza. Lascia un vuoto incolmabile. Se potessi parlargli ancora una volta gli direi: grazie di tutto, ti vorrò sempre bene”.

Tra i messaggi di cordoglio anche quello del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Bambino Gesù, dove è stato Primario per oltre un decennio: “In quegli anni ha saputo guidare il reparto con straordinaria competenza e profonda umanità, mostrandosi sempre attento non solo agli aspetti clinici e organizzativi, ma soprattutto alle persone — pazienti, donatori, colleghi e volontari — che ogni giorno incontrava con sguardo partecipe e autentica dedizione.

Ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo delle raccolte di sangue sul territorio, ma il suo vero lascito è il legame empatico che ha saputo costruire con tutti coloro che lo hanno conosciuto e che ancora oggi lo ricordano con immutato affetto, custodendone con gratitudine il ricordo. I Donatori di Sangue del Bambino Gesù, i nostri Volontari e tutto il personale del Centro Trasfusionale si stringono nel dolore, con profonda riconoscenza e commozione”. Per oltre quarant’anni è stato in servizio al poliambulatorio Apollodoro di Casagit Servizi a Roma.

Questo il ricordo: “Per tutti noi ha rappresentato un punto di riferimento sicuro, accompagnando con competenza e attenzione generazioni di soci nel percorso di tutela della salute. Il suo contributo è stato fondamentale per la crescita e il consolidamento dei valori mutualistici di Casagit Salute, a beneficio della comunità dei giornalisti. Il ricordo del professor Isacchi resterà vivo nella memoria di quanti hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco, apprezzandone la competenza, la disponibilità e sensibilità”.

Durante gli anni del Covid Isacchi prese la moglie e volle che anche lei fosse sepolta a Roccasicura che, nonostante le restrizioni dettate dell’emergenza pandemica, riuscì a esprimere vicinanza e affetto al medico, ma soprattutto all’uomo che non ha mai dimenticato le sue origini.  


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