Piemonte

Rivoluzione alla Mole: un nuovo ingresso e più sicurezza

Il Museo del Cinema è pronto a cambiare volto. Come tutte le rivoluzioni anche questa non sarà immediata, ma il 2025 si prospetta come un anno importante per porre le basi del museo che verrà.

Il presidente Enzo Ghigo e il direttore Carlo Chatrian hanno anticipato alcune delle novità che riguardano l’istituzione e la sua sede, la Mole Antonelliana. Progetti che saranno possibili – ha sottolineato Ghigo – grazie allo stanziamento di 40 milioni di euro da parte del ministero della Cultura. Un’operazione che vedrà come conseguenza l’ingresso del dicastero nel comitato di gestione del Museo con l’approvazione del nuovo statuto.

La prima sfida riguarda il nuovo allestimento e Chatrian sta già effettuando sopralluoghi per pensare a come con le nuove tecnologie la Mole possa «diventare uno schermo non per le proiezioni, ma per esaltarne la plasticità e il dinamismo». Il neo direttore ha sottolineato che il progetto per il nuovo museo riguarda soprattutto la riorganizzazione.

L’ipotesi è quella di collocare gli ingressi, la biglietteria, un nuovo shop e una caffetteria dove ora c’è il giardino. Come? «Fatta una serie di valutazioni l’obiettivo è quello di lanciare un bando a livello internazionale di modo che possano partecipare studi di architettura di alto profilo».

Cambiamenti in vista anche per il Cinema Massimo sul quale Chatrian intende investire: «Sono ancora in fase di riflessione, ma la mia valutazione è che le sale oggi funzionano se hanno un’identità forte e il Massimo ora non ce l’ha». Gli interventi potrebbero riguardare la programmazione e la destinazione delle sale che oggi sono anche riferimento per eventi e festival.

Un altro fronte è quello dei rapporti con il personale, Chatrian ha avuto modo di conoscere i settori e i 71 dipendenti del museo e ha sottoscritto un accordo con i sindacati per la riduzione della giornata lavorativa da 8 a 7 ore e mezza. «Entrerà in vigore dal 1° gennaio e siamo la prima istituzione culturale in Italia a farlo».

L’anno che sta per concludersi porterà molti visitatori alla Mole, i biglietti staccati sembra supereranno gli 800mila (500mila solo dalla mostra “The world of Tim Burton”). Per il presidente Ghigo il dato è eclatante «se pensiamo che l’anno scorso erano 760mila e nel 2019 in epoca pre Covid 670mila». Piena soddisfazione anche per i risultati del Torino film festival, ma per la prossima edizione è al vaglio l’inserimento in organico di Tiziana Rocca, moglie del direttore Giulio Base e potente organizzatrice di eventi.

Lato sicurezza, Ghigo fa sapere che dopo l’occupazione della balconata della Mole durante una manifestazione pro Palestina, una camionetta delle forze dell’ordine stazionerà sempre nel giardino durante i cortei.


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