Ritardi e cortocircuiti, in Calabria il Pnrr “delude”
A meno di un anno e mezzo dalla scadenza, il Pnrr calabrese arranca. Ritardi accumulati e scelte poco coerenti rischiano di far saltare alcuni grandi progetti sui quali si puntava molto per colmare parte degli storici gap presenti a queste latitudini. Le due principali “missioni” del Piano – sanità e infrastrutture – fanno segnare il passo. Secondo gli ultimi dati pubblicati sulla piattaforma Regis – risalgono allo scorso 5 dicembre -, i progetti legati al Pnrr e portati a termine in Calabria sono 3.796 su un totale di 11.180 mentre ammontano a 7,7 i miliardi stanziati. In buona sostanza, la percentuale di lavori completati è pari al 34 per cento. La “missione” – si chiamano così i capitoli del Pnrr – col ruolino di marcia più avanzato è sicuramente quella “Rivoluzione verde e transizione ecologica”: qui i progetti conclusi sono 1.953 su un totale di 2.770. Più o meno bene anche quello denominato “Digitalizzazione e innovazione e competitività” con 892 progetti chiusi su 3.675 totali. All’estremo opposto si collocano il capitolo “Inclusione e Coesione” (Calabria in fondo alla graduatoria nazionale per la rigenerazione urbana) e quello “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”: finora nessuna iniziativa – se si esclude il “giallo” legato alla realizzazione della banchina ovest del porto di Gioia Tauro finanziata inizialmente con i fondi Fsc e poi riportata nell’alveo delle opere del Pnrr – portata a termine sulle 20 attivate.
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