rischio per un bosco e una masseria, alberi caduti su pali Enel
BRINDISI – È trascorsa un’altra notte senza un attimo di sosta, per i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. Gli incendi, per l’ennesima volta, non hanno dato tregua. Il telefono collegato al numero di emergenza 115 ha squillato di continuo, costringendo le varie squadre all’ormai consueto tour de force estivo.
I roghi si sono sviluppati in tutto il territorio provinciale. Uno dei fronti più caldi si è aperto, intorno alle ore 23, nei pressi dell’agriturismo Le Torri, nelle campagne di Torre Santa Susanna. Le fiamme, spinte dal vento, hanno “marciato” su un’area di circa 5 ettari, bruciando ulivi secolari, sterpaglie e cumuli di trinciato (materiale rinveniente dalla trinciatura degli alberi, utilizzato solitamente per le stufe a legno). A segnalare l’incendio è stato il titolare dell’agriturismo, già minacciato da un altro incendio di vaste dimensioni che si era acceso nelle scorse settimane.
Il timore più grosso è stato per il bosco che porta il medesimo nome della struttura ricettiva. I pompieri sono entrati in azione per salvare alberi e vegetazione. Il loro intervento si è protratto fino a circa le due di notte. Anche le campagne del capoluogo sono state investite da roghi di una certa consistenza. In contrada Montenegro, alcuni arbusti, “indeboliti” dalle fiamme, sono caduti sui pali della rete elettrica. Anche in questo caso sono dovuto intervenire i vigili del fuoco, per mettere la zona in sicurezza.
A costo di essere ripetitivi, va ribadito che l’atavica emergenza degli incendi estivi scaturisce in buona parte dall’incuria sia dei privati che degli enti pubblici. L’ordinanza regionale che impone la manutenzione dei terreni, di fatto, resta inapplicata. Le sterpaglie sono ovunque. In tutta la regione. I vigili del fuoco, sotto organico, non possono fronteggiare, contemporaneamente, i vari fronti che si aprono di continuo. Un supporto arriva dalle associazioni convenzionate con la Protezione civile regionale, ma in primis serve la collaborazione da parte di tutti i cittadini. A partire dai proprietari dei terreni. Altrimenti l’emergenza non avrà mai fine.
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