Lazio

rischio per la salute, l’appello del Campidoglio

Una sottile patina rossastra ha ricoperto tetti, auto e marciapiedi. È tornata. Invisibile nell’aria, evidente su ogni superficie, la sabbia del Sahara ha raggiunto di nuovo Roma.

Una presenza quasi silenziosa, eppure capace di cambiare il colore del cielo, rendere irrespirabile l’aria e trasformare una giornata qualunque in qualcosa che sembra uscito da un film post-apocalittico.

Stavolta, però, non si tratta solo di un fenomeno suggestivo. Il Comune ha deciso infatti di intervenire per proteggere i cittadini, soprattutto i più fragili.

L’allarme è scattato nella giornata di oggi martedì 15 aprile, quando il Dipartimento per il ciclo dei rifiuti e la prevenzione dagli inquinamenti ha emesso una determinazione dirigenziale con precise raccomandazioni.

Un cielo d’Africa sopra la Capitale

Il vento caldo che soffia da sud porta con sé non solo polvere, ma anche rischio. Perché le polveri sottili, anche se di origine naturale, possono innalzare pericolosamente i livelli di materiale particolato nell’aria.

Un rischio concreto di superare i limiti consentiti, come segnalato nel documento comunale, con conseguenze soprattutto per chi soffre di patologie respiratorie, per i bambini, gli anziani e le donne incinte.

Il cielo ha cambiato colore, tendendo all’ocra, e l’aria si è fatta più densa. Per molti, il primo segnale è stato sulle auto: parabrezza opachi, carrozzerie chiazzate. Ma sotto quella polvere si nasconde qualcosa di più serio.

Le raccomandazioni del Comune: “Siate prudenti”

In attesa che la pioggia ripulisca l’aria – o che il vento cambi direzione – l’amministrazione ha scelto di giocare d’anticipo. I cittadini sono invitati a scegliere forme di mobilità sostenibile: biciclette, veicoli elettrici, trasporto pubblico.

Meglio evitare l’uso intensivo delle auto, che aggraverebbero ulteriormente la qualità dell’aria già compromessa.

Le indicazioni sono semplici ma chiare: limitare l’accensione degli impianti termici, uscire solo se necessario, preferire spostamenti a piedi dove possibile. Per chi è più esposto ai rischi – anziani, bambini, persone con problemi respiratori – l’invito è netto: restare a casa.

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