rinvio a giudizio per 7 operatori e 2 titolari
Maltrattamenti in una casa per anziani: chiesto il rinvio a giudizio per nove persone. La Procura della Repubblica di Belluno ha richiesto il rinvio a giudizio per sette operatori e i due titolari di una casa per ferie per anziani situata ad Alano di Piave, nel Bellunese, con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di 36 ospiti della struttura. L’udienza preliminare si è svolta davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Belluno.
I titolari della casa per anziani, E.A., 33 anni, e la moglie M.I., 30 anni, devono rispondere anche delle accuse di circonvenzione di incapace e riciclaggio. Le famiglie delle presunte vittime hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento.
Secondo la difesa, le contestazioni mosse alla struttura sarebbero riconducibili alla mancata autorizzazione ad accogliere ospiti non autosufficienti. La somministrazione di farmaci, a loro avviso, sarebbe stata adeguata, pur essendo effettuata da personale privo della qualifica di infermiere. Tra le condotte contestate vi sarebbe anche l’uso di cinture di contenzione, pratica lecita ma consentita solo a operatori sanitari qualificati. La difesa ha invece respinto le accuse di ulteriori maltrattamenti, come strattonamenti e percosse.
Sul caso è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha espresso la propria indignazione per la vicenda: “La violenza su persone fragili e indifese è un atto vergognoso e inaccettabile, che non può trovare alcuna giustificazione nella nostra società, che vogliamo umana e solidale”.
Il procedimento giudiziario proseguirà con le prossime fasi processuali, che faranno luce sulle responsabilità degli imputati caso per caso e sulla gestione della struttura incriminata.
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