Lazio

rinviata l’apertura del nuovo Parco fluviale Tiberis

Una sorpresa emersa dal sottosuolo ha momentaneamente rallentato la corsa verso la nascita del nuovo Parco fluviale Tiberis, l’area verde in fase di realizzazione lungo la sponda sinistra del Tevere, tra i quartieri San Paolo e Marconi.

Durante i lavori di scavo per la sistemazione dell’area golenale di circa 1,9 ettari, sono venuti alla luce – a due metri e mezzo di profondità – alcuni muri in tufo di epoca romana. Secondo le prime ipotesi degli archeologi, potrebbero appartenere a un antico insediamento abitativo, forse una domus di pregio appartenuta a qualche notabile dell’Urbe.

La scoperta è avvenuta sabato 2 agosto, durante le attività del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, ed ha subito attirato l’attenzione della Soprintendenza Speciale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Roma.

A seguito del ritrovamento, l’area è stata sottoposta a una verifica archeologica approfondita, rallentando i lavori e posticipando l’inaugurazione del parco a dopo settembre 2025.

“La scoperta archeologica conferma ancora una volta la straordinaria ricchezza del patrimonio storico stratificato della nostra città”, ha commentato Sabrina Alfonsi, assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti. “Siamo dispiaciuti per il ritardo, ma riteniamo fondamentale coniugare rigenerazione urbana e tutela della memoria storica”.

I lavori – finanziati con un investimento complessivo di 1 milione e 180 mila euro – non si fermeranno: proseguiranno per tutta l’estate, con la possibilità, grazie al ribasso d’asta, di integrare il progetto con la riqualificazione del galleggiante e del pontile di attracco, in linea con l’esperienza positiva già realizzata a Ostia Antica.

Nonostante lo slittamento dell’apertura, l’obiettivo resta chiaro: restituire ai cittadini un’area verde riqualificata, un affaccio sul fiume che sia non solo luogo di svago e natura, ma anche di valorizzazione culturale e testimonianza storica. Il futuro Parco fluviale Tiberis si candida a diventare un nuovo tassello di quella Roma che vive tra presente e passato, tra archeologia e modernità, sulle rive del suo fiume più simbolico.

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