Rincari scolastici record: libri di testo e materiali aumentano fino al 24%, alloggi universitari +6%. Un decalogo per risparmiare
L’avvio del nuovo anno scolastico porta con sé una stangata economica senza precedenti per le famiglie. Secondo i dati dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) riportati da Adnkronos/Labitalia, gli incrementi colpiscono tutti i settori: dagli alloggi universitari che registrano un aumento del 6% rispetto al 2024, ai libri scolastici che segnano un rincaro del 2,8%, fino alle penne e matite che schizzano del 6,9%.
La situazione appare particolarmente critica se si considera l’andamento pluriennale: dal 2021 le penne hanno subito un incremento del 24,2%, i quaderni del 20,3% e i libri del 14,4%. Per i testi scolastici, l’aumento del 2,8% supera il tasso di inflazione programmata dell’1,8% previsto per primarie e secondarie di primo grado, mentre per le superiori – considerando dizionari e testi facoltativi – si registra una variazione del 6,7% rispetto al 2023 e dell’11,9% sul 2022.
Quaderni e cancelleria: il miraggio di aumenti contenuti
Quadernoni e risme di carta mostrano apparentemente un incremento più contenuto dell’1,5% rispetto al 2024, rappresentando l’aumento minore tra i prodotti monitorati. Tuttavia, i consumatori stanno ancora pagando i mega rincari degli anni precedenti: +9,8% nel 2022 e +7,5% nel 2023, per un totale del 20,3% in più rispetto al 2021.
Particolarmente pesante il capitolo cancelleria: penne, matite ed evidenziatori registrano il record del +6,9% sul 2024, con un incremento del 16,6% rispetto al 2022 e del 24,2% dal 2021. Gli alloggi universitari confermano la seconda peggiore performance annua con il +6% sul 2024 e il primato dei rialzi rispetto al 2023 con un incremento del 13,6%.
L’appello dell’Unc: “Eliminare i vincoli sugli sconti”
Il presidente dell’Unc Massimiliano Dona lancia un appello diretto al Governo: “Deve intervenire immediatamente contro il caro scuola con un decreto che elimini ogni vincolo agli sconti sui libri scolastici“. La richiesta riguarda specificamente la modifica della Legge 128/2011 che, “nel 2020, per fare un favore ai librai, è stata ulteriormente peggiorata, danneggiando le famiglie e vietando alle grandi catene di supermercato e alle piattaforme digitali di poter fare sconti sui libri scolastici superiori al 15% del prezzo di copertina”.
L’associazione dei consumatori ha elaborato un decalogo per il risparmio che include l’acquisto presso la grande distribuzione, l’utilizzo dell’e-commerce, il mercato dell’usato con risparmi fino al 50%, la verifica delle nuove edizioni e l’adozione di e-book. Tra le soluzioni innovative vengono suggeriti gli scambi tra studenti, la sharing economy, l’utilizzo delle biblioteche con il comodato d’uso, gli acquisti all’ingrosso da parte delle scuole e la produzione di dispense gratuite da parte dei docenti.
Source link