Rincari gas e energia, per le imprese la spesa cresce di 260 milioni di euro
I rincari di gas ed energia potrebbero arrivare a costare alle imprese umbre quasi 260 milioni di euro. La stima è della Cgia di Mestre che ha diffuso un’analisi sulla nuova impennata delle bollette tenendo in considerazione i consumi delle aziende nel 2023, quindi ipotizzandoli costanti sia nel ’24 che nel ’25, mentre per quanto riguarda i prezzi sono stati calcolati considerando un prezzo medio dell’energia elettrica di 150 euro per MWh e di 50 per il gas, rispettando la proporzione di 3 a 1 tra i due prezzi così come verificatosi mediamente negli anni 2023 e 2024.
In Umbria il risultato è un nuovo incremento della spesa per gas ed energia stimata al 19,2 per cento e perfettamente in linea con la media italiana, anche se ci sono regioni, è il caso dell’Emilia Romagna, dove il rincaro si attesta al 19,9 per cento e altre, cioè la Calabria, dove gli aumenti si fermano a 18,2 per cento. Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, dunque, le bollette delle imprese umbre nel 2025 rischiano di sfiorare 1,6 miliardi, attestandosi precisamente a 1.594 milioni di euro, mentre lo scorso anno la spesa si sarebbe fermata, ma anche questa è una stima come detto, a 1.337 milioni di euro. I bilanci delle realtà che compongono il già fragile tessuto economico e produttivo della regione, dunque, rischiano di far fronte a una spesa aggiuntiva di 257 milioni di euro.
Il rischio paventato è naturalmente quello di una spinta inflazionistica, che può determinare un’altra brusca frenata dei consumi interni. A rendere a tinte ancora più fosche l’analisi della Cgia c’è l’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, che rappresenterebbe un’altra batosta per le imprese umbre, oltreché del resto del paese. Da qui lo scenario paventato dalla Cgia di Mestre secondo cui «l’effetto combinato della possibile recrudescenza della crisi economica, che sta interessando molti paesi europei, unitamente all’introduzione dei dazi e a una possibile nuova fiammata inflazionistica scatenata dal caro energia, potrebbe condurre il Paese verso condizioni di stagflazione caratterizzate da una crescita del Pil attorno allo zero, accompagnato da livelli elevati d’inflazione».
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