Friuli Venezia Giulia

Rinasce il “castelletto” dell’Università: restauro in corso

08.07.2025 – 20:00 – Un luogo chiuso da oltre 10 anni, affascinante e misterioso, che ora rinasce grazie a un importante intervento di restauro conservativo. Proseguono i lavori a Villa Sevastopulo, conosciuta anche come il “Castelletto di Monte Valerio”, edificio neogotico collocato all’interno del comprensorio dell’Università degli Studi di Trieste. Questa mattina è stato presentato lo stato di avanzamento dell’intervento, alla presenza del rettore Roberto Di Lenarda, del presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia e del direttore dei lavori Paco Ferrante. Il cantiere, avviato nel 2023, si concluderà entro la primavera del 2026. Il progetto prevede il risanamento conservativo dell’edificio, il recupero delle decorazioni originarie e l’adeguamento funzionale e impiantistico. L’investimento complessivo si aggira intorno ai 5 milioni di euro, di cui 800.000 finanziati dalla Fondazione CRTrieste. «Grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste – ha dichiarato Di Lenarda – il rinnovato Castelletto sarà restituito all’Ateneo in tutta la sua originaria bellezza, valorizzandone la storia e la funzionalità. È un bene architettonico straordinario, chiuso da troppi anni, e che tornerà finalmente a vivere». Il rettore ha inoltre sottolineato come l’intervento sia uno degli ultimi progetti significativi del suo mandato, in conclusione a fine luglio: «È un lascito importante per la comunità universitaria e cittadina».

Massimo Paniccia ha ribadito il ruolo della Fondazione come motore di rigenerazione urbana e culturale: «Restaurare Villa Sevastopulo significa non solo recuperare un bene storico-artistico, ma anche investire nella conoscenza, nella cultura e nella formazione delle future generazioni. Conservare la memoria storica è un atto identitario e collettivo» L’intervento riguarda in particolare il piano terra e il primo piano dell’edificio, con il recupero di affreschi su soffitti e pareti, pavimenti in graniglia e legno, serramenti originali, finiture esterne e la bonifica dei materiali contenenti amianto. Verranno inoltre realizzate opere per migliorare l’accessibilità e garantire la sicurezza antincendio. Villa Sevastopulo fu progettata nel 1862 dall’architetto Feliciano Vittori per volere di Angelo Valerio, industriale triestino e patriota risorgimentale. Con le sue torrette merlate, i fregi e le finestre ogivali, rappresenta uno dei rari esempi di stile neogotico eclettico in città.

La costruzione del “castelletto” si inserisce in una tendenza diffusa nella seconda metà dell’Ottocento, quando le famiglie che avevano contribuito allo sviluppo industriale e commerciale di Trieste vollero lasciare un segno anche sul piano architettonico, realizzando ville signorili nei punti più panoramici della città. Una logica che accomuna Villa Sevastopulo ad altri edifici coevi come il “Castelletto Geringer”, a sottolineare un gusto condiviso per l’elevazione simbolica e paesaggistica delle dimore private. Oggi l’edificio è proprietà dell’Università di Trieste, che in passato vi ha ospitato gli Istituti Biologici delle facoltà di Scienze e Farmacia. È chiuso e inagibile dal 2010. Il cantiere del Castelletto è uno dei tasselli del piano di riqualificazione del patrimonio edilizio universitario, che tra il 2019 e il 2025 ha visto l’attivazione di fondi per oltre 11,5 milioni di euro grazie alla sinergia tra l’Ateneo e la Fondazione CRTrieste.

[f.v.]




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