Rimini si conferma tra le città con i maggiori rincari in Italia, +1,8% con una stangata di 489 euro
L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione di novembre, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.
In testa alla graduatoria, Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,1%, la più alta d’Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 608 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Roma, che risente evidentemente dell’effetto Giubileo e che, avendo la seconda inflazione più elevata del Paese ex aequo con Genova, Siracusa e Macerata, +2%, ha pure il secondo maggiore incremento di spesa annuo, pari a 518 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Genova che con +2% ha una spesa supplementare pari a 495 euro annui per una famiglia tipo.
Al quarto posto Rimini, che con +1,8% registra una stangata pari a 489 euro. Seguono Padova (+1,9%, +488 euro), al sesto posto Bologna (+1,7% e +473 euro), poi Trento (+1,6%, +471 euro), Ravenna (+1,7%, +462 euro) e Siena (+1,8%, +459 euro). Chiude la top ten Bergamo che con +1,6% ha un incremento di spesa pari a 447 euro.
Sull’altro fronte della classifica, purtroppo non c’è più nessuna città in deflazione. La città più virtuosa d’Italia è Forlì-Cesana, dove con +0,4%, l’inflazione più bassa d’Italia, si ha un aumento annuo di 109 euro. Al secondo posto Caserta, con +0,6% e +128 euro. Medaglia di bronzo per Biella, +0,6% e +140 euro. Seguono, nella classifica delle risparmiose, Trapani (+0,7%, +150 euro), Catanzaro (+1%, +177 euro), al sesto posto un ex aequo, Livorno e Teramo con +179 euro, poi Lodi (+0,7%, +184 euro), e Modena (+0,7%, +190 euro). Chiude la top ten delle migliori Ancona, +0,9%, pari a +197 euro.
In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +1,8%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 512 euro su base annua. Segue il Lazio, dove la crescita dei prezzi dell’1,9%, la più elevata del Paese a livello regionale, implica un’impennata del costo della vita pari a 464 euro, terza la Liguria, +1,8% e un rincaro annuo di 420 euro. La regione più risparmiosa è la Valle d’Aosta, +0,8% pari a +208 euro, seguita dalla Basilicata (+1%, +210 euro). Medaglia di Bronzo per la Calabria (+1,3%, +220 euro).
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