Rigassificatore, Orlando: “Bucci scriva a Meloni per dire no”. E intanto Snam blinda la Golar Tundra
Genova. Bucci scriva alla premier Giorgia Meloni per notificare la posizione assunta all’unanimità dal Consiglio regionale contro lo spostamento del rigassificatore in Liguria. A chiederlo, in un video pubblicato sui social, è il consigliere regionale Pd ed ex ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“Come sapete il Consiglio regionale ha detto con chiarezza che il rigassificatore non va fatto a Vado Ligure. Lo ha detto in modo unanime, adesso è il tempo di dare corso a questa deliberazione. Credo per questo che sia importante che il presidente Bucci scriva alla presidente del Consiglio – è l’invito di Orlando – e motivi questa scelta non solo sulla base di considerazioni di carattere economico, peraltro condivisibili, ma anche sulla base di valutazioni di carattere paesaggistico e territoriale, perché queste sono le prerogative che attengono alla Regione Liguria, per far capire insomma che la Regione eserciterà nel caso di tentativi di forzatura le proprie prerogative per impedirlo”.
“In secondo luogo – aggiunge l’esponente dem, sfidante di Bucci alle elezioni – credo che sarebbe molto importante che i parlamentari liguri firmassero un documento, una mozione in modo congiunto e in modo trasversale, per fare arrivare il messaggio che è partito dal Consiglio regionale al Parlamento. Perché io credo che sia molto importante che quel messaggio arrivi forte e chiaro al Governo”.
Negli scorsi giorni l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier, intervistato dal Corriere della Sera, ha blindato la Golar Tundra, la nave rigassificatrice che dovrebbe spostarsi in Liguria secondo i piani del governo Meloni: “Il rigassificatore di Piombino, come del resto quello che entrerà in esercizio a primavera a Ravenna, è fondamentale. Finora a Piombino hanno attraccato oltre 50 navi”. Secondo Venier l’interruzione delle forniture di gas dalla Russia ha ricordato la “fragilità” del contesto energetico, imponendo la necessità di “mettere in sicurezza” il sistema con interventi infrastrutturali.
L’accordo tra il Governo e la Regione Toscana prevede che l’unità venga trasferita altrove nel 2026, cioè l’anno prossimo. Per ora non esistono alternative formali al trasloco in Liguria, a 4 chilometri dalla costa savonese. Il progetto è fermo alla conferenza dei servizi in attesa della valutazione di impatto ambientale nazionale, a sua volta congelata finché il ministero non individuerà un nuovo commissario, dopo l’interdizione dai pubblici uffici scattata per Giovanni Toti in seguito al patteggiamento per corruzione impropria e finanziamento illecito.
Dieci giorni fa, dopo scontri politici e lunghi dibattiti in campagna elettorale, il Consiglio regionale ha votato all’unanimità una mozione congiunta che impegna il presidente Marco Bucci e la sua giunta a “trasformare in atti concreti e ufficiali della Regione Liguria le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore Fsru Golar Tundra nello specchio acque antistante Savona/Vado Ligure, esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà, al fine di bloccare l’iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria“.
“Gli atti concreti c’erano già da prima, non mi sembra ci sia necessità di fare chissà cosa – aveva commentato Bucci fuori dall’aula – Se il governo chiede di andare avanti? Se la Regione dice di no, non si va avanti. Non ha senso, sono 450 milioni da spendere per niente. Al governo sono persone intelligenti, non penso faranno mai una cosa del genere”.