Puglia

Riforma della giustizia, assemblea e flash mob a Bari

La coccarda tricolore al petto, le copie della costituzione sollevate in aria: inizia con un flash mob l’assemblea dell’associazione nazionale magistrati fissata in concomitanza con uno sciopero delle toghe indetto a livello nazionale che ha registrato l’adesione dell’80% dei giudici. Un grido di dolore contro una riforma che intacca, ha detto la presidente della giunta distrettuale barese, Antonella Cafagna, i poteri del paese e incide sull’indipendenza della magistratura. L’assemblea è pubblica e aperta ai cittadini ed è proprio a loro che la protesta si rivolge per spiegare gli effetti che si ripercuotono sulla collettività.

A far discutere la separazione delle carriere, che porterà secondo l’ANM a una dipendenza del pubblico ministero all’esecutivo di turno, e il sorteggio per la composizione dei membri del CSM, che il presidente della corte d’appello Franco Cassano, durante il suo intervento in aula, ha definito una cosa rozza e volgare che andrebbe a inserirsi in una costituzione che si basa su equilibri raffinatissimi tra i poteri dello stato. Durante l’incontro sono intervenuti giudici, pm, avvocati, professori universitari e studenti delle scuole superiori ai quali è stata affidata la lettura di alcuni articoli della costituzione.

Il confronto si è acceso quando ha preso la parola il presidente dell’ordine degli avvocati, Salvatore D’Aluiso, protagonista di un botta e risposta con il pubblico. Alla domanda “perché si è arrivati a questo?”, i magistrati presenti in aula hanno risposto “perché (il legislatore, ndr) è in malafede” e “il rimedio è peggio del male”. “L’avvocatura – ha concluso D’Aluiso – sarà un baluardo insuperabile, non consentiremo a nessuno di mettere in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”.




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