Molise

Riforma degli ambiti sociali: a Riccia il sindaco e maggioranza dicono ‘no’ – isNews

La minoranza si è astenuta sostenendo di non avere chiara tutta la questione. La discussione in Consiglio comunale


RICCIA. Ambiti sociali: la questione è approdata in Consiglio comunale a Riccia. Il sindaco Testa e la maggioranza hanno espresso il loro dissenso rispetto a una riforma che vedrebbe che vedrebbe la soppressione di 4 dei 7 ATS attualmente presenti in Molise.

Durante i lavori, il sindaco e presidente del Comitato dei sindaci dell’ATS Riccia-Bojano Pietro Testa ha evidenziato come la riforma degli Ambiti Territoriali Sociali, così come delineata nella bozza del nuovo Piano Sociale Regionale, “presenti profili di criticità – ha detto – in ordine alla sua sostenibilità organizzativa e alla sua compatibilità con le esigenze, molto diversificate, del territorio. L’elaborazione del nuovo documento di programmazione sociosanitaria, che dovrà dare continuità ai percorsi attivati in questi anni, che hanno dato prova di essere adeguati ai bisogni e alle sfide del territorio, e che dovrebbe essere strumento di innovazione e rafforzamento dei servizi sociali e sociosanitari esistenti, avrebbe dovuto tener conto delle indicazioni di chi è quotidianamente a contatto con i cittadini e conosce meglio di chiunque i loro bisogni e le problematiche presenti nel proprio Comune”,

Testa ha evidenziato come, sebbene alcuni contenuti della nuova bozza del Piano sociale siano giusti e condivisibili “ve ne sono altri, come quello dell’accorpamento degli ambiti sociali, che meritano assolutamente un’approfondita riflessione e quindi una consultazione e concertazione, che finora non c’è stata, con i vari attori capaci di portare le competenze e le conoscenze necessarie al processo di integrazione programmatica”. I presidenti dei Comitati dei Sindaci dei vari ATS erano stati convocati dall’assessore regionale Gianluca Cefaratti solo in una prima fase, dopo la costituzione del suddetto gruppo tecnico, fino al mese di luglio 2024, e in quella fase era emerso chiaramente il dissenso dei sindaci “che non è stato però tenuto in considerazione dalla consigliera delegata Stefania Passarelli, subentrata all’assessore Cefaratti nella delega al sociale”.

Testa ha evidenziato come Riccia, comune capofila dei 25 comuni dell’area Fortore e Matese afferenti all’ATS Riccia-Bojano “abbia gestito molto bene il sociale e i tanti servizi che vengono quotidianamente erogati alle famiglie, ai minori, ai disabili, agli anziani, ai cittadini che presentano bisogni complessi e vulnerabilità economica e sociale. La gestione dell’ambito Riccia-Bojano è stata da sempre compartecipata, puntuale e capillare e i cittadini hanno beneficiato, in base al principio dell’uguaglianza e della sussidiarietà, di tutti i servizi sociali e socio-sanitari, sia quelli che risiedono nei comuni più grandi come Riccia o Bojano che quelli che vivono nei paesi più piccoli. Perché oggi si vuole cambiare un sistema che ha dimostrato negli anni di funzionare molto bene e che ha anche raggiunto i Leps? Il Sindaco Pietro Testa ha così invitato i Consiglieri di maggioranza e di minoranza del Consiglio comunale di Riccia a difendere il proprio territorio, affinché non venga privato anche della gestione dei servizi sociali, come è già stato fatto con la soppressione del distretto sanitario, del pediatra e del medico del 118!”.

L’invito è stato accolto all’unanimità dai consiglieri di maggioranza, che hanno dato così mandato al Sindaco di Riccia e presidente dell’ATS Riccia-Bojano a rappresentare il dissenso, e a difendere il proprio territorio al tavolo di concertazione che si terrà a breve presso la Regione Molise.

“La maggioranza consiliare – si legge ancora nella nota dell’amministrazione – dimostra così di voler continuare a difendere Riccia affinché non vengano tolti altri importanti e fondamentali servizi: il piano sociale, le scuole, i servizi sanitari e socio-sanitari! Diversamente, i rappresentanti della minoranza si sono invece astenuti, sostenendo di non avere chiara tutta la questione e dimostrando di essere poco attenti e poco partecipi nel difendere Riccia, i propri servizi e i cittadini”.

Si chiede il sindaco “quali siano i veri motivi che hanno spinto la minoranza del Consiglio comunale a non difendere il Piano sociale di Riccia?”.


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