Rifiuti Raee: conferimenti scorretti al 10%, il minimo storico
Gli italiani conoscono sempre di più i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), ma permane una lacuna nelle nuove generazioni. È quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Raee realizzata da Ipsos per Erion Weee, il consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Raee domestici. I dati di luglio 2025 raccontano come la conoscenza dell’acronimo Raee raggiunga il 58% della popolazione, mentre la comprensione del significato di Raee tocca il nuovo massimo del 45% (+5% rispetto al 2024).
Migliora anche la qualità dei comportamenti: i conferimenti scorretti di Raee nella plastica o nell’indifferenziata scendono al 10%, il livello più basso mai registrato dal monitoraggio. Tra le categorie che generano ancora maggiori dubbi ci sono gli spazzolini elettrici (il 27% finirebbe, erroneamente, nella plastica o nell’indifferenziata), i giocattoli elettrici (17%) e gli smartwatch (14%). Un dato nuovo riguarda la conoscenza del servizio “1 contro 0”, che per la prima volta supera la soglia del 50% (51%), mentre si conferma elevata (80%) la consapevolezza dei rischi ambientali legati a uno scorretto smaltimento.
A livello territoriale, il Centro Italia segna una crescita eccezionale, portandosi al 65% di conoscenza dell’acronimo Raee e superando le altre aree del Paese. Anche il Sud continua la sua crescita, raggiungendo il 55% e toccando il suo massimo storico, riducendo progressivamente il divario con le aree più virtuose.
La nota negativa arriva dai giovani (18-26 anni), per i quali si registra una stagnazione: resta ferma al 40% (contro il 58% nazionale) la percentuale di quelli che hanno già sentito la parola Raee, così come la conoscenza della definizione che rimane stabile al 27%, con un divario di 18 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Anche nei comportamenti i giovani mostrano maggiori difficoltà, con il 16% che ancora conferisce scorrettamente i Raee (contro il 10% nazionale).
Solo il 47-48% degli italiani riconosce la presenza di materie prime recuperabili e strategiche per l’economia circolare nei dispositivi elettronici. Permangono poi i comportamenti illeciti: il 26% ha fatto ricorso a svuota cantine non autorizzati nell’ultimo anno, mentre il 29% è stato avvicinato da soggetti non autorizzati presso i centri di raccolta.
Source link