Rifiuti, impianto di trasferenza per l’indifferenziata in Val Polcevera. Amiu potenzia ex Dufour e alleggerisce Volpara
Genova. In attesa di capire le decisioni della politica sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, prosegue lo sviluppo dell’impiantistica di Amiu. In questi giorni, infatti, presso gli uffici tecnici di Regione Liguria è stato depositato il progetto di riqualificazione dell’ex stabilimento Dufour in Corso Perrone con l’obiettivo di ricavare un nuovo impianto di trasferenza multifrazione che possa gestire anche l’indifferenziata.
Tradotto. L’impianto Amiu di corso Perrone, già oggi operativo per la raccolta di alcune frazioni di rifiuti differenziati come legno, ingombranti e Raee, subirà quindi una ristrutturazione con annesso potenziamento per svolgere il ruolo di “centrale di smistamento” dei rifiuti, indifferenziati o no, destinati ad essere poi trasportati fuori regione, oggi, o in un futuro impianto ligure, come un termovalorizzatore, domani.
Esattamente come sta facendo oggi l’impianto di Volpara. E come faceva l’impianto di Campi rimasto sotto le macerie di Ponte Morandi. L’importanza dell’upgrade di Dofour sta nel fatto che il nuovo impianto potrà alleggerire la quota di rifiuti gestiti dall’impianto della Val Bisagno, soprattutto durante i cantieri di rifacimento del sito prossimi alla partenza. Oggi la situazione vede un assetto con una “cronica carenza di una adeguata impiantistica per la gestione delle principali frazioni raccolte in maniera differenziata e per la chiusura del ciclo”, come si legge nel documento che presenta il progetto. Questa situazione ha costretto Amiu a dipendere da impianti fuori regione, con conseguenti oneri economici e logistici. Il nuovo impianto Dufour, quindi, si inserisce in una strategia più ampia di Amiu, basata sulla realizzazione e rafforzamento di un sistema di trasferenza efficiente, la creazione di impiantistica propria per garantire autonomia gestionale e il consolidamento di una rete di fornitori per la gestione della logistica.

L’impianto Dufour avrà un ruolo strategico in due fasi distinte. Nel “periodo transitorio”, in cui persiste l’insufficiente presenza di impianti sul territorio, la stazione continuerà a ottimizzare i costi di trasporto verso le regioni limitrofe e alleggerendo Volpara. Nel “periodo a regime”, una volta operativi impianti come il TMB di Scarpino, Dufour e la stazione di Volpara fungeranno da cerniera tra i servizi di superficie e gli impianti del territorio, contribuendo a “una ottimizzazione dei costi da riversare completamente sulla TARI pagata dagli utenti”. I lavori, una volta completato l’iter autorizzativo, avranno una “durata di circa 14 mesi con immediata entrata in funzione operativa dell’impianto”.
Il progetto prevede la realizzazione di una corsia ribassata per facilitare il carico dei mezzi pesanti, la compartimentazione del capannone in tre aree dedicate a diverse frazioni di rifiuto e la ristrutturazione della palazzina per gli uffici e gli spogliatoi. Un punto chiave per la mitigazione dell’impatto ambientale sarà l’installazione di un “impianto per il trattamento dell’aria provenienti dalle zone ove avviene il carico dei rifiuti costituito da scrubber e biofiltro“. Saranno inoltre installate barriere fonoassorbenti sul lato del rio Fegino alte quattro metri, rifatta parte della copertura e implementati moderni servizi accessori, tra cui una rete di raccolta e stoccaggio dei colaticci e un “impianto fotovoltaico in copertura e solare termico a servizio della palazzina uffici e spogliatoi”.
A fine lavori cambierà anche l’impatto sulla viabilità della zona: secondo quanto previsto nel documento, infatti, con l’impianto operativo ogni giorno entreranno 288 mezzi (di cui 212 piccoli, 53 medio grandi e 23 spazzatrici) per generare poi un traffico in uscita composto da 24 tir al giorno. “In uscita sono previsti 24 mezzi costituiti da vasche e walking floor adatti per le lunghe percorrenze in quanto consentono di ottimizzare i costi di trasporto; stante la distanza dagli impianti di trattamento e smaltimento non sono presenti alternative alla necessità di attrezzare stazioni di trasferenza – si legge nel documento – La distribuzione dei viaggi risulta migliorativa rispetto allo stato attuale in quanto il nuovo sistema di trasferenza comporta il trasbordo delle varie categorie di rifiuti su mezzi di grandi dimensioni, riducendo di fatto i viaggi in uscita, comportando un alleggerimento del traffico lungo C.so Perrone”.