Rider Glovo in sit-in davanti al Comune: “Nove ore al giorno sotto il sole e per pochi euro”
Nei giorni scorsi, hanno pedalato in lungo e largo per la città, sfidando il caldo anomalo. E quest’inverno anche nei giorni più freddi con le loro bici hanno consegnato pizze, confezioni di sushi, hamburger. Tutto ciò per portare a casa un massimo di 600 euro al mese. “Ogni ordine ci viene pagato da Glovo 2 o 3 euro”, spiega Ibra. Lui e una quarantina di rider, ieri, si sono dati appuntamento nel primissimo pomeriggio, con un termometro che sfiorava i 33 gradi, sotto Palazzo di città, sotto le bandiere rosse del sindacato USB.
“Lavoriamo 9 ore al giorno e quella che ci pagano è la tariffa più bassa di sempre. C’è chi raggiunge solo i 400 euro al mese”, aggiunge Ilenia. Per loro è difficile ottenere anche un alloggio per via dell’attuale contratto autonomo di Glovo. E chi riesce, magari in nero, attraverso i ras delle soffitte, ha difficoltà a pagare l’affitto mensile.
“Non possiamo pagare le tasse o comprare cibo regolarmente. Prendersi cura della nostra famiglia diventa sempre più difficile”, aggiunge Romeo.
Stanchi che Glovo li prenda in giro, si sono rivolti alla politica. E la politica non si è fatta attendere. Il sindaco Stefano Lo Russo li ha incontrati. Insieme a lui anche la vicesindaca Michela Favaro e il presidente della Commissione Lavoro Pierino Crema. Il primo cittadino ha ascoltato le lagnanze dei rider e promesso di far convocare una commissione ad hoc. Palazzo civico promuoverà anche un tavolo con la Regione e altri enti per provare a discutere di come intervenir per garantire condizione congrue per i lavoratori.

I manifestanti hanno spiegato di desiderare un contratto vero, subordinato come quello della logistica, che preveda il pagamento di malattia, ferie, tredicesima, quattordicesima e Tfr. “Vogliamo essere pagati a ore e non a cottimo: – hanno ribadito – vogliamo guadagnare per tutto il tempo che siamo online, perché non possiamo rimanere connessi alla piattaforma per ore senza ricevere ordini o compensi.
Vogliamo che Glovo paghi i mezzi di lavoro e non che li noleggi a pagamento: non possiamo ricomprare la bici o lo scooter quando ci vengono rubati o distrutti a seguito di un incidente”.
Altro tema quello della sicurezza: portare denaro é rischioso soprattutto in certe zone. I rider dicono di essere anche costretti a pagare i danni delle frodi dei clienti e chiedono che Glovo si assuma la responsabilità.
Source link