Ricostruzione, lista della spesa per Ascoli. Chiesto lo sblocco per 34 opere, finanziamento da circa 40 milioni di euro
ASCOLI Mentre si lavora a testa bassa su progetti e cantieri strategici più rilevanti per la ricostruzione pubblica relativa ai beni dell’Arengo, con cantieri aperti e altri conclusi o verso l’avvio, sul versante delle sedi scolastiche e anche sugli edifici strategici come quello su Palazzo dei Capitani (in partenza a gennaio), adesso l’amministrazione comunale pianta il seme per consentire lo sblocco di lavori su una ulteriore di ondata di edifici, strutture e monumenti da risanare dalle ferite del sisma e far “rifiorire”.

La lista
Su indirizzo del sindaco Marco Fioravanti insieme all’assessore ai Lavori pubblici Marco Cardinelli, infatti, la giunta comunale ha approvato l’elenco delle 34 opere, in ordine di priorità, per le quali si chiede all’Usr e alla struttura commissariale per la ricostruzione lo sblocco con relativi finanziamenti (che complessivamente, sulla carta, superano i 40 milioni di euro). Un passaggio utile per favorire il via libera alle priorità per cui è prevista una risposta, da parte delle strutture preposte, all’inizio del 2026 attraverso la pubblicazione del nuovo piano di opere da finanziare nell’ambito generale della ricostruzione pubblica.
Opere e priorità
L’elenco degli interventi su beni comunali danneggiati dal sisma e in attesa di un via libera con relativo sostegno finanziario, da parte di Usr e struttura commissariale, include 34 opere inserite dal sindaco Fioravanti e dall’assessore Cardinelli in ordine di priorità e con le eventuali somme necessarie per lo sblocco attraverso l’inserimento del prossimo piano di finanziamento sul fronte della ricostruzione pubblica. Al primo posto c’è la palazzina del settore finanziario all’Arengo (4 milioni di euro), poi una serie di più interventi al Villaggio del fanciullo (per complessivi 4,6 milioni), la torre storica di Montadamo (200mila euro), il complesso ex Ipsia (1,1 milioni per corpo D e corpo E), la palazzina Coni corpo A (800mila euro), il tempietto di Santa Maria Assunta a Campolungo nell’area di Villa Sgariglia (3,2 milioni), Villa Rendina (250mila euro), l’ex scuola di Campolungo (circa 774mila euro), l’ex Casa del capitano (400mila euro), il Centro polifunzionale Simona Orlini (1 milione), il teatro Ventidio Basso (300mila), il Polo culturale Sant’Agostino (1,1 milioni di euro), torre degli Ercolani e Palazzetto longobardo (580mila euro). E ancora, a seguire, gabbionate per messa in sicurezza a San Gaetano (circa 242mila euro), in via Loreto (87.633 euro), e a Coperso (79.883 euro). Ci sono poi l’edifico ex Maternità (7 milioni di euro), la tribuna ovest al Del Duca (3 milioni 76.880 euro), casa Regoli a Campolungo – Museo tradizioni contadine (700mila euro), fabbricato ex custode Regoli (1,1 milioni di euro), Casa di posta a Campolungo est (550mila euro), torre dei Grisanti 400mila euro), mura e portale storico di via San Pietro in castello e scarpata limitrofa (700mila euro), muro via Parini (300mila euro), fabbricato residenziale ex tiro a segno (500mila euro), ex caserma vigili urbani a San Pietro in castello (1,5 milioni di euro).
Le opere antidissesto
Infine, a chiudere l’elenco, ci sono opere per contrastare il dissesto, ovvero la stabilizzazione del versante calanchivo a Brecciarolo (1,8 milioni di euro), gli interventi di difesa spondale del fiume Tronto in corrispondenza del ponte di San Filippo (2 milioni 79.667 euro), la difesa spondale e stabilizzazione del versante “dissesto A” (2,6 milioni), la messa in sicurezza del muro di cinta in via Ariosto (150mila euro), la mitigazione del dissesto idrogeologico a Monterocco (1,1 milioni di euro) e a Monteverde (400mila euro), il rifacimento dei muri controterra a Talvacchia (100mila euro).




