Marche

Ricci a “Cambiare le Marche, migliora l’Italia”: «Avviso di garanzia? Io non mollo» (Video)

FERMO – Il candidato governatore all’incontro Progetto Civico Italia organizzato da Francesco Trasatti e Alessandro Onorato: «Io non mollo, perché non c’è niente di cui vergognarsi quando si lavora per la propria comunità»

Matteo Ricci a

Un’accoglienza da leader, applausi scroscianti e uno slogan chiaro: “Matteo, vai avanti”. È questo il clima che si è respirato oggi pomeriggio  all’hotel Royal di Casabianca di Fermo, dove il sindaco di Pesaro e volto del centrosinistra civico Matteo Ricci è stato accolto da una platea di sostenitori, amministratori locali e rappresentanti politici. A fare gli onori di casa Francesco Trasatti, ex presidente del consiglio fermano e candidato con la civica di Ricci alle regionali, e Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi di Roma Capitale.

Un raduno che ha unito il mondo civico e quello democratico delle Marche, con in prima fila i candidati regionali Fabrizio Cesetti, Nicola Loira, Chiara Croce e Luisanna Cola. Presenti anche tanti volti noti del Pd e del centrosinistra, da Valerio Lucciarini a Luciano Agostini, da Patrizia Canzonetta a Catia Ciabattoni, da Paolo Nicolai ad Alessia Morani a Stefano Pompozzi, da Nicola Pascucci a Gaetano Massucci.

Ricci, coinvolto in un’indagine giudiziaria (ribattezzata Affidopoli) e raggiunto ieri da un avviso di garanzia per fatti contestatigli quando era sindaco di Pesaro, dal palco ha rilanciato: «Se qualcuno pensa che questo mi fermerà, non ha capito di che pasta sono fatto».

Dietro Ricci, lo slogan scelto dai promotori dell’iniziativa: “Cambiare le Marche, migliorare l’Italia”. Parole che riassumono l’ambizione del movimento civico nato attorno a Trasatti e Onorato che ha ribatito: «Non ci muove l’opportunismo, ma la voglia di costruire un’alternativa seria, partendo dal basso. Ringrazio Francesco (Trasatti, ndr)  per lo spirito e l’energia che ha portato in questa sfida. È inquietante – ha dichiarato Onorato – che un parlamentare, oggi direttore del Secolo d’Italia, abbia anticipato l’arrivo di un avviso di garanzia mesi prima. O ha doti divinatorie, oppure qualcuno dovrebbe spiegare come faceva a saperlo. Se un amministratore locale organizza eventi e questi generano consenso, rischia di essere indagato».

«Fermo è bellissima, ma isolata. Senza aeroporto funzionante, senza treni veloci. Spero che il clamore mediatico di questi giorni riguardi anche le criticità di Atim e Svem, di cui si parla solo per scandali – le parole di Trasatti che poi non ha rinunciato a un pungolo politico nei confronti del sindaco Paolo Calcinaro (anche lui candidato alle regionali, ma sul fronte opposto, con una civica pro-Acquaroli) Ha scelto di candidarsi con il centrodestra, una scelta che non abbiamo potuto condividere. Per questo siamo usciti dalla maggioranza». Trasatti ha anche voluto ridefinire il concetto di civismo: «Non è solo stare fuori dai partiti. È avere una visione della società. Non viviamo su Marte: servono risposte concrete, ma anche ideali. Come diceva Giorgio La Pira, i Comuni devono occuparsi di pace e lampadine. Matteo Ricci è riuscito a unire il centrosinistra, non sprechiamo questa occasione» ha concluso Trasatti.

A chiudere l’incontro, le parole del diretto interessato. Ricci non si è sottratto al confronto: «Io non mollo, perché non c’è niente di cui vergognarsi quando si lavora per la propria comunità». Lungo applauso, strette di mano, entusiasmo. A Fermo il centrosinistra civico ha fatto quadrato.

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