Riarmo, la sinistra va in ordine sparso in piazza. E scatta il solito odio antisemita su Israele – Il Tempo

In ordine sparso in piazza contro il riarmo, ma compatti per chiedere l’interruzione di qualunque collaborazione con Israele in ambito militare. Nel centro sinistra continua la ricerca di una linea comune sulla politica internazionale, tra distinguo e iniziative comuni. Il ‘balletto’ si ripete anche oggi: al mattino i leader Angelo Bonelli (Avs), Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni (Avs) ed Elly Schlein (Pd), annunciano in una nota congiunta che “non lasceremo che l’Italia venga macchiata dalla pavidità di Giorgia Meloni e dei suoi epigoni. Questa mattina abbiamo depositato una mozione unitaria – con le nostre prime firme – per chiedere la revoca del memorandum d’intesa con il Governo israeliano nel settore militare e della difesa, nonché la sospensione di qualsiasi forma di cooperazione militare con Israele. Noi non ci gireremo dall’altra parte, questo massacro non continuerà in nostro nome”, perché “da una settimana – sottolineano – ormai le ostilità tra Israele e Iran hanno catalizzato la preoccupazione dell’opinione pubblica mondiale, distogliendo l’attenzione sui crimini contro l’umanità in corso a Gaza e sui piani israeliani di annessione coloniale della Cisgiordania. Avs, M5S e Pd hanno più volte sollecitato il Governo Meloni – trincerato dietro silente complicità con le criminali politiche di Netanyahu – a promuovere in sede europea la richiesta di sanzioni contro il Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale. Davanti al massacro di decine di migliaia di civili, però, il Governo Meloni si è limitato a qualche parola di circostanza, evitando qualsiasi azione concreta che potesse puntare il dito contro Netanyahu”.

Nel pomeriggio, invece, a Roma va in scena il corteo promosso dalle associazioni ‘No-Rearm’, a cui aderiscono M5S e Avs (con i leader Conte, Fratoianni e Bonelli) ma non ufficialmente il Pd, che lascia la scelta ai suoi esponenti di partecipare a titolo personale: Schlein è impegnata in Olanda al congresso del GroenLinks (Sinistra Verde) e del PvdA (Partito del Lavoro), i dirigenti del partito non ci sono, i dem sono rappresentati dai deputati Arturo Scotto e Paolo Ciani e dagli europarlamentari Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Quest’ultimo – eletto tra i dem come indipendente – avverte: “È importante che ci sia una delegazione del Pd, una presenza, perché questa è una parte del popolo dell’alternativa alla guerra e all’attuale quadro politico italiano ed europeo. Qui ci sono quelli che rappresentano una base larga dentro il centrosinistra italiano e tante parti dell’opinione pubblica italiana che oggi non hanno rappresentanza politica”. Il corteo parte da piazzale Ostiense per arrivare al Colosseo.

Una prima stima parla di 5mila partecipanti, al termine Emergency ne conterà 50 mila. Sventolano bandiere palestinesi; compaiono i cartelli “Stop alla guerra genocida in Palestina”, “Al fianco dei popoli contro Netanyahu e Trump”, “La pace dipende anche da te”; un grande striscione dove campeggia la scritta “Fermare Israele, fermare la terza guerra mondiale” apre la manifestazione. Parallelamente scendono in piazza i collettivi studenteschi e Potere al Popolo, che partono da piazza Vittorio e lungo la strada danno fuoco a bandiere di Israele, della Nato e dell’Unione Europea. Il leader M5S Conte partecipa al corteo principale e ribadisce: “Questa piazza ha un precedente: il 5 aprile centomila persone che hanno detto no al riarmo e lo riaffermano ancora oggi. C’è un popolo, la stragrande maggioranza, che dice che questa corsa al riarmo è folle, ed è folle contribuire alla escalation militare”. L’ex premier rilancia l’appuntamento del “24 giugno a L’Aia”, dove “creeremo con gli altri leader delle forze europee che condividono questa nostra visione un confronto permanente, una rete per contrastare sul piano politico europeo ed internazionale questa corsa al riarmo”. Ma glissa sull’assenza del Pd: “Ogni partito fa sintesi politica al proprio interno” e “io non entro nel campo altrui”, dice, ricordando che “per sospendere il memorandum di cooperazione militare tra Italia e Israele abbiamo firmato una mozione unitaria e il Pd c’è stato. Io sottolineo anche i passi congiunti e positivamente compiuti insieme”. “Il 5% delle spese per armamenti sottrarrà risorse a sanità e scuola. Giorgia Meloni ha umiliato l’Italia, perché l’Italia non ha più una politica estera, è la politica estera di Trump e Netanyahu e noi facciamo quello che ci chiedono di fare”, attacca dalla manifestazione Bonelli di Avs, mentre il leader di Sinistra italiana Fratoianni, anche lui in piazza, parla “dell’ennesima manifestazione degli italiani che dicono basta con la guerra e il genocidio in corso a Gaza: bisogna cambiare strada e lo gridano forte al governo silente, complice e subalterno”. La ‘benedizione arriva anche dal segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin: “È bene che ci sia una mobilitazione in generale per evitare la corsa al riarmo”.

Source link